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Provenzano: “Il gap tra cittadini e politica si colma con una riforma dei partiti e della politica stessa”

Sintesi dell’intervista di Giovanna Vitale su La Repubblica

Con la rielezione di Sergio Mattarella ha vinto l’Italia. Noi ci siamo messi al servizio dell’interesse generale, respingendo l’assalto della destra che è la vera sconfitta di questo passaggio. Ciò che non ha funzionato è il rapporto fra alcuni leader e i propri gruppi, perciò occorre ricostruire partiti veri. Il Pd è l’unico rimasto, anche per questo ne è uscito meglio”, inizia così Peppe Provenzano, vicesegretario del PD, la sua intervista a La Repubblica.

Prosegue parlando di riforma dei regolamenti parlamentari e della legge elettorale: “Il gap tra politica e cittadini si colma con una riforma della politica, tanto più necessaria dopo la riduzione del numero dei parlamentari. Servono nuovi regolamenti parlamentari, su cui insiste Letta, per scoraggiare il trasformismo dilagante, una legge sui partiti per attuare l’art.49 della Costituzione e la modifica del sistema elettorale. Per paradosso ritengo che la vocazione maggioritaria si possa perseguire meglio con una legge che spinge i partiti a puntare su se stessi, sul proprio profilo identitario. È quello che serve al Pd. E può dare risposta al deficit di rappresentanza emerso con il grande astensionismo delle ultime tornate elettorali”. E, sottolinea: “Noi vogliamo costruire un’idea comune di Italia attraverso la mobilitazione democratica attivata dalle Agorà”.

 

Il Vicesegretario conclude illustrando per punti le cose da fare nei mesi a venire: “C’è l’esigenza di un rilancio dell’azione di governo. Bisogna intervenire contro il caro bollette e colmare il deficit di politica industriale per accompagnare le transizioni ecologica e digitale nell’attuazione del Pnrr. Serve un’agenda sociale, che non può essere la bandiera del Pd ma è interesse del Paese. Con l’inflazione si pone il tema dei redditi bassi. Va introdotto un salario minimo con il rafforzamento della contrattazione, come proposto dalla commissione insediata da Orlando. Bisogna combattere la precarietà giovanile. E proseguire con le misure per la sicurezza sui luoghi di lavoro, che hanno inasprito sanzioni e controlli. Oggi l’Inail ha comunicato che nel 2021 ci sono stati 1.200 morti sul lavoro, la maggior parte nei cantieri. I bonus edilizi vanno vincolati al rispetto del contratto degli edili che prevede un’adeguata formazione”.

 

Per noi dalla pandemia si esce a sinistra. Più diritti e più giustizia sociale, come in Germania e in Portogallo. Noi siamo vissuti come il partito della stabilità, che è un valore, ma non basta per affrontare l’intreccio tra crisi politica e crisi sociale. Non tutto si potrà fare con questo governo di unità nazionale, ma con coraggio dobbiamo indicare la rotta e diventare finalmente il partito del cambiamento”.

 

Intervista integrale su La Repubblica

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