“Peggio di così non poteva andare. C’è stata insensibilità politica che va al di là di ogni visione”.
Lo dice l’ex premier Romano Prodi intervenendo stasera ad un’iniziativa alla Festa Nazionale dell’Unità a Bologna rispondendo ad una domanda sulla situazione in Afghanistan. Per l’ex premier l’avanzata dei talebani e’ “qualcosa di assolutamente incomprensibile”.
Prodi, inoltre, mette in guardia dal “non capire che l’Afghanistan in modo simile alla Libia e’ un insieme di gruppi etnici diversi con obbedienze diverse” e quindi quanto al dialogo col governo avverte: “Attenzione le promesse che faranno non le possono mantenere in ogni caso”. “Seguiranno altri massacri, questa e’ la situazione dell’Afghanistan”, sottolinea.
“Per costruire le istituzioni democratiche in un Paese ci vogliono tempo, pazienza, fiducia e convizione. I miracoli non li fa nessuno. Quel che è certo è che si ritarda la costruzione della democrazia imponendola con la guerra”: lo ha dichiarato l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Immagina a margine della Festa Nazionale dell’Unità in corso di svolgimento a Bologna. “Nessuno – ha aggiunto Prodi – può negare che in questi vent’anni in Afghanistan ci siano stati dei passi avanti, degli elementi di progresso, pensiamo alle scuola, alla sanità, ai diritti delle donne. Ma questi elementi di progresso non sono stati assorbiti. La democrazia si esporta con la democrazia, si costruisce con la fatica della ragione, come abbiamo fatto in Europa al tempo dell’allargamento ai Paesi ex sovietici”.