Povertà: Guerra (Pd), 2023 anno record per quella minorile
“Non cambia l’identikit delle famiglie povere nel nostro Paese: famiglie con stranieri, famiglie che vivono in affitto, famiglie che vivono al Sud o nelle isole. Ma, soprattutto, famiglie con minori. E sotto questo profilo il 2023 è l’anno dei record negativi.
La povertà minorile è passata in un anno dal 13,4% al 13,8%: il valore più alto dal 2014 (data di inizio della serie) e riguarda ormai 1 milione e 295 mila minori,
E le difficoltà si parlano: nelle famiglie con minori, l’incidenza della povertà per quelle che vivono in affitto sale al 31% (in aumento rispetto al 27,1% del 2022). Eppure moltissime di queste famiglie che percepivano il reddito di cittadinanza non percepiscono più l’assegno di inclusione proprio perché la spesa per affitto non è più considerata nel valutare la condizione economica per l’accesso al beneficio. Eppure, anche nella prossima legge di bilancio non ricompare il finanziamento del fondo per gli affitti e la morosità incolpevole cancellato già da due anni da questo governo.
L’incidenza della povertà tra le famiglie con minori con persona di riferimento occupata è più alta nel caso di operaio e assimilato: 19,4%, in crescita rispetto al 2022. Eppure lavoro e povertà non dovrebbero mai stare nella stessa frase.
Poi c’è il dramma degli stranieri, quelli regolarmente presenti nel nostro Paese: l’incidenza della povertà nelle famiglie di soli stranieri con minori raggiunge il livello massimo mai raggiunto: il 41,4%. Minori privati quindi non solo della cittadinanza ma anche del necessario per vivere”. Lo afferma Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria Pd
Roma, 17 ottobre 2024