“Abbiamo ottime leggi che spesso però non hanno funzionato, una burocrazia vessatoria e la grande emergenza dell’accesso al lavoro per chi ha una disabilità”.
Il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, sintetizza così – intervistato da La Repubblica – i problemi che devono affrontare le persone con disabilità.
Sulle barriere architettoniche la competenza è “delle Regioni e dei Comuni. Lo prevede la Costituzione. I Comuni sono l’amministrazione più vicina ai cittadini. E’ giusto che gestiscano il territorio”, precisa Poletti che però non accusa: “E’ una responsabilità diffusa.
Lo Stato determina le risorse per le politiche sociali e le assegna agli enti locali; questi decidono come spenderle. Se poi le cose non funzionano lo Stato non si deve comunque sottrarre al suo compito di vigilanza”.
Sul fondo per la non autosufficienza, “se sarà possibile – dice – faremo uno sforzo in più. L’importante però è aver reso stabile e non episodico questo fondo, con uno stanziamento di 400 milioni l’anno, che non dovranno essere rifinanziati ad ogni legge di stabilità partendo da zero”.
Quanto al diritto al lavoro, previsto per legge, spiega che “i controlli ci sono, e infatti le aziende vengono multate. Ma questo non risolve il problema. Noi non vogliamo incassare ammende, vogliamo che i disabili si inseriscano nel lavoro”.
Auspica infine “una semplificazione delle procedure per l’accertamento” della condizione di disabilità, tra Asl, Comuni e ministeri.