“In proporzione i Cinque stelle hanno più indagati di noi. Anche se il rapporto tra politica e giustizia deve basarsi sui principi prima che sulle statistiche”. Snocciola le cifre, Emanuele Fiano, intervistato da Repubblica: “Hanno vinto in 17 città, collezionando guai giudiziari, sospensioni ed espulsioni in 13 casi. Una percentuale del 75% contro il 2% del Pd, che ha 102 indagati su 4700 comuni amministrati”, e sottolinea che “nella storia chi pensa di essere il più puro dei puri, poi viene smentito. Specie quando il metro di giudizio non è unico”.
“Penso che ormai esista addirittura una ‘tripla’ morale del M5s: la prima si è manifestata con la condanna e l’attacco nei confronti degli indagati del Pd. Per Nogarin hanno usato più cautela. Mentre hanno sospeso il sindaco di Parma Pizzarotti, trattandolo molto più duramente rispetto a quello di Livorno”.
Quanto al Pd, “anche noi dobbiamo sicuramente selezionare meglio i nostri amministratori locali, ma come partito di governo rispondiamo alla richiesta di legalità con azioni legislative concrete”. Ad esempio “l’aggravamento delle pene per la corruzione e l’allungamento della prescrizione. E il nuovo codice degli appalti, che dà ai sindaci regole certe e li aiuta a filtrare a monte eventuali patologie”.