“Alla coalizione anti-Isis serve più coordinamento. Una cabina di regia vera che potrebbe evitare episodi come quello dello sconfinamento dell’aereo russo in Turchia”, un episodio grave da non cavalcare perchè una escalation sarebbe un regalo ai terroristi”. Lo dice il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in un’intervista al Sole 24 Ore.
Il ministro spiega anche che “manca una vera condivisione dell’intelligence almeno tra i Paesi europei e dovremmo fare uno sforzo maggiore, perchè in Europa non esistono più confini fisici e c’è grande libertà di movimento. La debolezza della coalizione non è tanto quella militare, perchè piuù di 60 Paesi si confrontano con non più di 50-70mila uomini dell’Isis, ma per molti mesi alcuni dicevano solo a parole di combattere l’Isis ma in realtà pensavano di poterlo utilizzare per ridimensionare i nemici storici nella regione.
“Ora Daesh”, sottolinea Pinotti, “ha capacità militari e strategiche significative e flussi di finanziamento illegali e non controllati. “Il terrorismo è un nemico subdolo ma sarebbe sbagliato fare allarmismo”: assicura che “noi stiamo facendo il massimo”.
Il fatto di non partecipare ai raid ci mette al riparo dal rischio attentati? “Non è la partecipazione diretta ai raid che fa la differenza”, risponde Pinotti, “anzi, come numero di uomini impiegati siamo il primo in Europa”: sono “circa 600 gli uomini sul terreno e diventeranno 750 con il nuovo decreto missioni”, 380 addestratori dell’esercito, un centinaio di carabinieri e 250 dell’aviazione in Kuwait.