“Una settimana di sciopero dei pescatori Italiani, racconta quanto le conseguenze che la guerra sta generando anche nel settore ittico siano pesanti. Il costo non più sostenibile del carburante si va ad aggiungere a criticità strutturali del nostro sistema della pesca e dell’acquacoltura e rischia di far scomparire queste attività dal nostro Paese favorendo solo l’ingresso di quelli prodotti altrove e l’impoverimento delle economie costiere e isolane”: lo dichiara Susanna Cenni, vice presidente della Commissione Agricoltura della Camera e responsabile Politiche agricole e alimentare nella segreteria Pd
“Gli attuali rincari -prosegue Cenni- raddoppiano i costi giornalieri delle uscite di pesca, portando di fatto alla paralisi e allo stesso modo i costi energetici mettono in crisi anche le più moderne infrastrutture di acquacoltura.
Il Pd ha depositato e depositerà emendamenti ai provvedimenti in esame, ma a nostro parere è necessario un intervento straordinario ed organico del Governo che tenga assieme emergenza e rischio di scomparsa del pesce italiano dal mercato, il tema dei costi insieme alla capacità del settore di stare sul mercato, di ammodernarsi, di favorire le filiere, di sostenere il ricambio generazionale, di essere un attore protagonista della transizione ecologica e della blu economy.
Per questo -conclude Cenni- apprezziamo che il Governo abbia convocato un tavolo straordinario per martedì prossimo. A nostro parere è necessario renderlo permanente per coordinare tutte le iniziative utili in questa fase, anche rivedendo alcuni contenuti degli strumenti ordinari”.