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Pensioniprimo accordo Governo-Sindacati6 miliardi in 3 anni

Primo accordo in materia di Pensioni tra Governo e Sindacati. L’esecutivo mette in campo 6 miliardi di risorse da spendere in tre anni.

 

A firmare il verbale condiviso sono stati il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, e i tre leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo unanimi nel definire l’accordo “un buon lavoro”.

 

Le modalità e la ripartizione saranno definiti in vista della prossima legge di Bilancio.

 

I segretari dei tre sindacati hanno evidenziato soprattutto “il superamento” delle rigidità della legge Fornero e la maggiore equità prevista per i pensionati: il riconoscimento dei lavori usuranti, dei precoci, la necessità di una flessibilità in uscita e il sostegno al reddito con l’aumento e l’estensione della 14esima.

 

http://partitodemocraticoweb.tumblr.com/post/151096069409/pensioni-6-miliardi-in-3-anni

 

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“La firma, da parte del Governo e dei Sindacati, del verbale sugli interventi sul sistema pensionistico rappresenta non solo un momento di svolta per le condizioni dei pensionati e dei pensionandi, perchè si superano molte iniquità della riforma Fornero e si introducono strumenti di sostegno per le categorie più in difficoltà, ma per il Paese tutto, che oggi ricostruisce le condizioni per una nuova fase di relazione tra Governo e Parti Sociali basata sul dialogo sociale, il confronto e il rispetto delle reciproche prerogative, responsabilità e funzioni.

 

Così Valeria Fedeli, Vice Presidente del Senato, che aggiunge – Credo che le misure annunciate siano davvero importanti: colmano lacune che per troppo tempo non hanno trovato risposta e sono all’insegna della solidarietà e della giustizia sociale. Quando vince l’ascolto e il dialogo vincono i cittadini, questo è il sentiero su cui proseguire”.

 

“Le risorse disponibili sono di “6 miliardi in 3 anni, bisogna fare i conti con il quadro generale e poiché prevediamo interventi strutturali avremo una distribuzione delle risorse con una dinamica crescente”, chiarisce il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti al termine dell’incontro.

 

Per Cesare Damiano Presidente della Commissione lavoro alla Camera si tratta di “un risultato soddisfacente, anche se c’è ancora qualche punto da definire. Per la prima volta, dal 2007, si restituiscono risorse alla previdenza e si rende nuovamente flessibile il sistema”.

 

Sono apprezzabili molti punti – prosegue – l’equiparazione della no tax area dei pensionati e l’incremento della attuale quattordicesima che viene anche estesa alle Pensioni fino a 1.000 euro lordi mensili. L’anticipo pensionistico agevolato sarà a costo zero per chi appartiene a categorie più disagiate (disoccupati, inabili, addetti ai lavori usuranti e gravosi).

 

Per quanto riguarda i lavoratori precoci – spiega Damiano – potranno andare i pensione con 41 anni di contributi coloro che hanno iniziato a lavorare dai 14 ai 18 anni e che appartengono alle categorie più disagiate di cui sopra. Andrà ancora definita la platea dei cosiddetti lavori gravosi, argomento particolarmente delicato. Infine va sottolineato il fatto che per i lavori usuranti verrà bloccato dal 2019 l’aggancio alla aspettativa di vita e, per i lavoratori precoci, verranno cancellate le penalizzazioni”.

 

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“Una buona notizia che premia la strada del dialogo, soprattutto in vista della prossima legge di stabilità. Vengono superate le principali asperità della legge Fornero”, commenta Annamaria Parente, capogruppo del PD nella Commissione Lavoro attribuendo al sistema più equità e giustizia. Siamo fiduciosi del buon esito finale di questo lavoro”.
“E’ importante – prosegue Parente – che vengano affrontati soprattutto i nodi dei ricongiungimenti contributivi pro quota gratuiti e dei lavoratori precoci”.

 

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Tommaso Nannicini, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha chiarito: “Sul costo dell’anticipo pensionistico bisognerà valutare tutti i costi, ma sarà un numero più basso di quello che si legge oggi sui giornali, mentre sulla ottava salvaguardia degli esodati c’è un confronto in atto. La legge di bilancio tirerà le fila e senz’altro ci sarà un intervento per andare in conto a quelle platee. I primi approfondimenti già ci dicono che le risorse ci sono”.

 

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“Governo e Sindacati hanno compiuto un passo storico per ristabilire l’equità sociale”, commentaChiara Gribaudo, deputata del Partito Democratico.

“Le due fasi prospettate nel verbale segnano un percorso che porterà al definitivo superamento delle iniquità immesse dalla riforma Fornero e introducono importanti novità- spiega la deputata Dem- per ridare dignità ai pensionati e dare prospettive ai più giovani.
La prima fase troverà attuazione già nella prossima legge di bilancio, mentre la seconda vedrà un ulteriore confronto di merito”.

“Ed è anche grazie alla riapertura di un confronto tra le parti che- conclude Gribaudo- si segna un importante punto di partenza per la costruzione condivisa di una società più giusta”.

 

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Titti Di Salvo, vicepresidente del gruppo del Partito democratico alla Camera definisce “molto positivo l’esito del confronto tra governo sindacati sulla previdenza.

“Nel primo tempo – ha detto- si va dall’allargamento della platea dei pensionati a cui verrà erogata la 14esima e l’incremento del suo importo per chi già la percepiva, alla parificazione della tax area tra pensionati e lavoratori dipendenti; è presente la gratuità delle ricongiunzioni; ci sono nuove regole per i lavori usuranti e per i lavoratori precoci; c’è la possibilità di uscita anticipata dal lavoro di 3 anni e 7 mesi per chi ha 63 anni.

Nel secondo tempo si introdurranno elementi di equità generazionale nel sistema contributivo, definendo regole più favorevoli per i giovani; un riconoscimento previdenziale dei lavori di cura, soprattutto a carico delle donne; il rapporto tra tipo di lavoro e pensione, perché i lavori non sono uguali. In particolare – sottolinea Di Salvo – la scelta di distinguere il tipo di lavoro e le condizioni materiali delle persone per l’accesso alla pensione è una scelta giusta e doverosa, coerente con l’impegno preso dal governo e favorita da un confronto serio e rigoroso con le organizzazioni sindacali . Una scelta che riporta equità e solidarietà nel sistema previdenziale”.

“Insieme alle 7 salvaguardie di esodati, già realizzate, e a opzione donna con l’impegno, già preso nella scorsa legge di stabilità, di proseguirne l’applicazione, c’è più giustizia nella previdenza pubblica – spiega la deputata Dem -, più riconoscimento sociale per i pensionati . Possiamo registrare un grande passo in avanti che – conclude Di Salvo – l’approvazione dell’ottava salvaguardia potrebbe completare”.

 

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