“Le rilevazioni di oggi sulla Stampa sui legami tra Salvini e la Russia di Putin sono inquietanti, la campagna elettorale inizia nel modo peggiore, con una grandissima macchia su questa vicenda. Vogliamo sapere se e’ stato Putin a far cadere il governo Draghi. Se così fosse sarebbe una cosa di una gravità senza fine. Salvini non e’ riuscito neanche a smentire con una dichiarazione che conferma tutti i suoi legami oscuri. Chiediamo a Meloni, candidata premier del centrodestra, se le sta bene di stare nella stessa coalizione del partito che ha tramato con la Russia”.
Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta
“Emergono ulteriori ombre oscure e inquietanti sui rapporti tra la Lega e la Russia che avrebbe chiesto a un emissario del Carroccio di ritirare i Ministri dal governo Draghi. La storica collocazione internazionale dell’Italia è ed è stata garanzia per la sicurezza e la stabilità del Paese. Siamo molto preoccupati dai comportamenti ambigui e pericolosi della destra in materia di alleanze perchè alle non smentite di Salvini si aggiunge il silenzio assordante della Meloni a cui chiediamo di chiarire immediatamente da che parte vuole stare la coalizione che ambisce a guidare il Paese: con Putin o con la Nato? Ne va della credibilità dell’Italia. Non vorremmo passare da prima gli italiani ad essere i patrioti di Putin”.
Così la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi
“Ancora una volta emergono contatti inquietanti tra russi e Lega. Questa volta ci sarebbe l’interessamento dell’ambasciata russa per la crisi del governo Draghi attraverso il ritiro dei ministri leghisti. Sono rivelazioni gravissime e allarmanti che richiedono immediati chiarimenti. Salvini non può credere di cavarsela con qualche parola che nemmeno smentisce e la Meloni non può girarsi dall’altra parte e fare finta di nulla tacendo. Nessuno, né oggi né domani, può immaginare di trasformare l’Italia nella buca delle lettere di Putin e trascinarla fuori dalla sua collocazione internazionale dalla parte della democrazia della libertà”.
Lo dice Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera