Il premier Matteo Renzi e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris hanno siglato in Prefettura il Patto per Napoli, l’intesa che prevede lo sblocco di 308 milioni da destinare alle opere pubbliche della città. “Ci controlliamo a vicenda e i cittadini controllano entrambi”, ha sottolineato il premier parlando del metodo alla base di questo Patto e delle altre intese territoriali già siglate dal Governo.
“Napoli è più grande di qualunque divisione possibile”. Così Matteo Renzi, alla firma del Patto. “Alla fine, la discussione sul Sud è stata utile – dice il premier – partita male un anno fa, abbiamo scelto di riportarla a terra, anche di litigare se necessario. Però alcuni impegni concreti dopo un anno escono, con nome e cognome di chi deve fare le cose nella tempistica. Poi, ognuno si tiene le sue idee, ma dal punto di vista istituzionale, Napoli è più grande di qualunque divisione possibile”.
Nella legge di bilancio “c’è conferma dello sgravio del Jobs act al 100% con l’utilizzo dei fondi Pon” per il Mezzogiorno, ha sottolineato il Presidente del Consiglio: “Quelli che dicono che il lavoro sia cresciuto solo grazie agli incentivi del Jobs act, argomento che non condivido, devono sapere che al Sud rimane lo sgravio del 100%. Chi investe, chi assume nel sud ha la possibilità di avere lo stesso sgravio del 2015”.
L’edilizia scolastica resterà fuori dal Patto di stabilità. Lo ribadisce il premier, rivolgendosi ai sindaci della Città metropolitana riuniti in prefettura per la firma del Patto per Napoli. “Progettate sull’edilizia scolastica, ritagliate le risorse per la progettazione che sono minime, e noi diciamo che tutto ciò che serve per l’edilizia scolastica resta fuori dal patto di stabilità”. “Abbiamo avuto anni in cui si è smesso di progettare – aggiunge – perché la filosofia dell’austerity ha portato a ridurre gli spazi. Il meccanismo non può andare avanti, ma senza progettazioni non avremo mai la fase due della gara e delle opere”.
“E’ un giorno bello, un giorno dove ci siamo presi impegni. Tutti insieme a lavorare ora”, insiste Renzi con i sindaci. “Oggi è il giorno in cui ci sono soldi e notizie, le chiacchiere stanno a zero”, la battuta del premier ai giornalisti dopo l’intesa.