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Orlando: “Si deve reagire a una strategia che è eversiva”

Sintesi dell’intervista di Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera

“Ci sono due fenomeni alla base della matrice di quanto accaduto a Roma: da un lato c’è il movimento reale, dove paure, teorie complottistiche e malessere sociale si mischiano e come sempre si confondono, dall’altro, c’è una parte che tenta di essere un’avanguardia di matrice più tradizionalmente fascista, totalmente indifferente alle questioni del Green pass che prova a utilizzare questo movimento per scagliarlo contro le istituzioni democratiche. Questa strategia rappresenta un salto di qualità nell’ambizione eversiva della destra neofascista”. Così il ministro Andrea Orlando in una intervista al Corriere della Sera.

E continua illustrando quanto si dovrebbe fare per arginare fenomeni come questi: “Adesso c’è un disegno che è oggettivamente e visibilmente pericoloso. Non escludo che oggi ci siano i presupposti per fare ciò che non si è fatto in passato, cioè, sciogliere quelle formazioni”.

“In quella piazza non c’erano solo fascisti, ma anche persone contro le chiusure, gente spaventata, vittime di teorie complottistiche e forse una quota di lavoratori che vedono il 15 ottobre come un passaggio pericoloso per sé e per i figli. Ci vuole un approccio che sia determinato, ma che deve essere accompagnato anche dalla capacità di correggere alcuni messaggi. C’è da insistere sulla comunicazione, evitando di regalare a questo movimento la fascia degli indecisi rispetto al vaccino, anche valorizzando la straordinaria e generosa adesione dei giovani alla vaccinazione. La strada del green pass va perciò enfatizzata: è una strada che non preclude il dialogo. Giustamente non è stata fatta per ora la scelta dell’obbligo vaccinale che rischiava di creare una polarizzazione eccessiva da subito”.

Orlando aggiunge: “Poi c’è un altro tema: da che parte sta la politica sul fascismo? C’è un pezzo di politica che è ambigua: ho sentito dichiarazioni che equiparavano la violenza del tampone a quella degli assalti. Questo è pericoloso perché legittima determinate posizioni”.

Sull’assalto alla sede della Cgil, Orlando chiude: “Credo che per fascisti, attaccare la Cgil, utilizzando il movimento come un corpo contundente, sia stata una scelta di carattere simbolico. Per uno che è fascista l’alba del ventennio inizia con l’assalto alle Camere del Lavoro”.

Intervista integrale sul Corriere della Sera

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