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Orlando: “L’attacco di Nordio viola la Costituzione. Bucci? È come rieleggere Toti”

“Non si capisce come un Guardasigilli, che ha potere di intervento disciplinare sui magistrati, possa esprimere un giudizio complessivo su un ordine che per definizione non si comporta in modo omogeneo. Ignora il principio della separazione dei poteri. Siamo oltre la violazione della Costituzione, siamo alla smentita di Montesquieu”. Andrea Orlando, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria, è stao ministro della Giustizia, e non ha dubbi su come definire lo scontro istituzionale fra l’esecutivo e i magistrti: “inconcepibile”. Con questa battuta si apre l’intervista che Orlando ha rilasciato oggi al quotidiano Domani.

Entrando ancora nel merito della questione dei Cpr in Albania, e della sentenza a cui la premier annuncia di voler ribattere con un decreto, Orlando confessa di non avere “abbastanza fantasia” per immaginare cosa possa esserci scritto. “Siamo – spiega – di fronte a regole internazionali chiare, che impongono ai paesi una condotta, e i magistrati si rimettono a quelle regole che peraltro la nostra Costituzione rende vigenti in automatico. Pensare che la decisione dei magistrati possa essere “rimediata” da un qualche espediente peggiora il giudizio: il buco è grave, la toppa rischia di essere peggio, qualunque sia”.

Bucci prenda le distanze dal voto di scambio

Il candidato del centrosinistra parla di un “film visto anche con Toti, l’obiettivo è sempre la delegittimazione della funzione della magistratura. Come si è visto, non c’era nessun complotto politico e nessun disegno sovversivo. C’erano fatti su cui la magistratura indagava da tempo, che hanno costretto Toti ad un patteggiamento. Oggi viene messo in discussione il bilanciamento fra poteri dello Stato. E questo colloca la destra definitivamente fuori da qualunque orizzonte liberale, alle cui radici c’è la separazione dei poteri”.

“A me interessa l’aspetto politico che disvela l’inchiesta su Toti, se possibile più grave di quello penale: un metodo che ha portato a una deriva oligarchica nel governo regionale. Dall’inizio chiedo a Bucci di prendere le distanze dai fenomeni che sono emersi anche dalla vicenda giudiziaria, cioè del voto di scambio politico-mafioso”, ha detto Orlando a proposito dell’atteggiamento del suo sfidante alla presidenza della regione Liguria. “Bucci – ha speigato Orlando – ha candidato un indagato per voto di scambio politico, lui stesso ha assistito a conversazioni nelle quali si discuteva di andare i prendere i voti al clan dei Riesini,  la Dia e la Procura nazionale antimafia parlano da anni di infiltrazioni criminali nell’economia legale. È lecito chiedere una parola?”.

Venerdì saremo in piazza ancora una volta. Lo ha detto Toti: “Chi vuole cambiare vota Orlando”

“Fino al momento della formazione della coalizione le tensioni nazionali si sono riflesse in Liguria – aggiunge Orlando – Da lì in poi la coalizione ha mantenuto una grande coesione e un grande ritmo. Abbiamo costruito un’esperienza fondata nella dimensione ligure. Non mi sfugge la valenza nazionale del voto, ma il nostro progetto nasce dai bisogni e dalle domande dei liguri. E oggi abbiamo la coalizione più larga dal 2010. Venerdì noi saremo in una piazza loro ancora una volta in un luogo chiuso. Come sempre in questa campagna, Bucci non ha mai accettato il confronto né con me né con le piazze. Noi invece abbiamo fatto diventare le piazze il centro della campagna elettorale, anche quando pioveva. Quello che diranno lo ha già detto Toti in un’intervista: ‘chi vuole continuare con la mia amministrazione voterà Bucci, chi vuole cambiare vota Orlando’. Siamo alla proposta di un terzo mandato”.

“Nelle mie liste ci sono molti esponenti del mondo moderato e cattolico, delle professioni e delle imprese – conclude Orlando -. Ma ormai i moderati hanno scoperto che Bucci non è un moderato, ed è sostenuto da Bandecchi e da Vannacci. Io sono una persona in grado di ascoltare e di confrontarmi con tutti, e ho grande rispetto delle istituzioni”

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