“Il vero referendum del 20 e 21 settembre passerà di qua, e lo voteranno i liguri chiamati a scegliere se vogliono una sanità privata o una sanità pubblica e universalistica, quella che ci ha permesso di reggere l’urto dell’emergenza Covid”. Così Andrea Orlando, vicesegretario del PD, di passaggio a Genova per sostenere Ferruccio Sansa, nell’intervista a Repubblica.
Orlando pensa che “il Pd farà un risultato nonostante abbia subito tre scissioni consecutive dall’ultima tornata regionale. La partita è in salita perché veniamo da anni di sconfitte, ma non chiusa. Chi la descrive come decisa non fa i conti con il numero degli indecisi. Non si è mai visto, il 40% degli indecisi che dicono i sondaggi. La vera campagna elettorale è iniziata ora, ci sono persone che ancora non sanno si andrà a votare”.
Che ne sarà, dell’esperimento giallorosso, se andrà male in Liguria e in altre regioni?
“A prescindere dai risultati, mi pare chiaro come in questo paese ci siano ormai due poli, di sicuro non ci rafforzeremmo riproponendone tre”.
Come si rilancia, una regione così in difficoltà?
“Avremo una grande opportunità con il Recovery plan, ma voglio ricordare come si potranno usare i soldi già stanziati: presentando progetti di tre ambiti, transizione ecologica, innovazione tecnologica e lotta alle disuguaglianze. Mi sapete dire un solo provvedimento degli ultimi cinque anni di Regione Liguria inquadrabile a riguardo di uno dei tre?”.
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