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Orlando: “Comprendo la piazza, diamo più ristori ai settori in crisi”

Preoccupazione e comprensione per il disagio sociale: il governo risponderà rafforzando entità e rapidità degli aiuti ai settori in crisi, questo emerge in un’intervista per La Stampa del ministro del Lavoro Andrea Orlando.

“Credo che ci sia un comprensibile malessere che cresce, che in alcune frange si radicalizza e del quale in qualche modo si nutre chi tenta di strumentalizzarlo.

La nostra reazione deve essere di fermezza nei confronti degli atti di illegalità, ma anche di grande attenzione per quello che c’è dietro cercando di migliorare la capacità di intervento”.

Risposta tempestiva del governo a chi ha patito di più

“La risposta del governo davanti a questo disagio deve prevedere più tempestività e più risorse a chi ha patito di più. Selezionando con attenzione i soggetti, sia per i nuovi sussidi come per una eventuale ulteriore proroga degli ammortizzatori”, sottolinea il ministro.

Vaccinare tutti: intervento di carattere sanitario ed economico

“Intanto vaccinare tutti non è solo un intervento di carattere sanitario, ma anche un intervento di carattere economico. E’ il primo passo verso la ripresa”, afferma, aggiungendo che “avere imprese dove il Covid è superato significa avere imprese che possono affrontare in modo diverso la competizione”.

Affidiamoci alla scienza: apriamo quando i numeri migliorano

“La risposta politica”, sottolinea Orlando, “deve essere in due direzioni: innanzitutto evitare di fare discussioni su aperture e chiusure, affidiamoci davvero alla scienza e apriamo quando i numeri migliorano non quando piace a noi. E dall’altro più tempestività e più risorse nel sostegno alle imprese, accelerando sul fronte dei vaccini e moltiplicando i punti di vaccinazione per essere pronti quando arriveranno le dosi”.

Concentrare gli aiuti nei settori in crisi

“In più occasioni – afferma il ministro del Lavoro – il presidente Draghi ha detto che dobbiamo fare tutto il possibile: ci sarà sicuramente un ulteriore intervento. Vediamo nella fantasia del legislatore che nome avrà, ma il senso è quello: c’è bisogno di concentrare gli aiuti su quei settori che a causa del prolungarsi delle restrizioni hanno pagato il prezzo più alto“.

 

L’intervista completa su La Stampa

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