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Orlando: “Basta con l’ambiguità, così saltano i fondi Ue per la ripresa”

La posizione di Matteo Salvini sull’ultimo atto di governo “mette a rischio i fondi del Pnrr: quella del fisco è una riforma fondamentale, sulla base della quale va avanti il percorso del Pnrr”. Così il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un’intervista a La Stampa.

Matteo Salvini “ha alzato i toni con Draghi e questo è un problema. Tutte le forze politiche avevano soprasseduto dai loro obiettivi su un tema delicato come il fisco e si era convenuto di trovare un minimo comun denominatore sul documento votato in parlamento, che il testo della delega rispecchia fedelmente. Un fatto grave che non possiamo far passare sotto silenzio”.

E ancora: “E’ pesante che si dica che sia stato disatteso un accordo politico di maggioranza. Abbiamo tutti riscontrato corrispondenza tra l’impianto della delega e quel documento votato dalle Camere”, prosegue Orlando.

“Parlare di accordi disattesi, di volersi riservare un giudizio, diventa una contestazione di merito. La posizione di Salvini è più difficile da comprendere ogni giorno. E alla lunga diventa un problema per tutti e per il paese”.

“Sbaglieremmo a vedere in questo voto un processo compiuto e non un’apertura di credito da interpretare bene”. Così il ministro del Lavoro su un eventuale voto anticipato per cavalcare l’onda delle ultime votazioni. “C’è un consenso alle proposte del centrosinistra per la credibilità dei candidati, ma anche un astensionismo che ha pesato molto sul centrodestra”, prosegue Orlando. “Non si può pensare che quei voti verranno comunque. Ci vogliono azioni concrete, da fare anche con l’azione di governo”.

“Questo voto premia chi ha sostenuto con più lealtà l’azione di governo e punisce chi standoci dentro ha avuto una posizione ambigua. Ognuno può trarne le conseguenze che crede. Io non vedo un indebolimento del governo. La condotta della Lega è dovuta a uno scontro interno”.

Il Pd ha vinto anche perché è stato unito e il risultato rafforza ciò. Ma non impedisce una discussione necessaria sulla prospettiva e identità politica del partito, un impegno che Letta ha assunto. Il risultato consente di fare tale discussione scongiurando logiche strumentali e tentazioni di rese dei conti”.

La battaglia su temi come ius soli e ddl Zan “può vedere una maggioranza diversa da quella di governo. E queste elezioni rafforzano la linea che il Pd ha”.

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