«Non credo ci sia un italiano che trovi sensato tornare al voto dopo pochi mesi», avverte Matteo Orfini prima ancora che il presidente Mattarella offra pubblicamente la soluzione di un governo neutrale.
Il presidente del Pd è a Napoli nel pomeriggio quando è ormai chiaro che l’ennesimo giro di consultazioni non porterà a nulla di buono. In mattinata un vertic e de i più alti dirigenti del Nazareno ha già bocciato l’idea di rivotare a stretto giro. Addirittura in estate proprio ora il Pd è nel bel mezzo della resa dei conti interna.
«E chi farebbe le liste?», è la domanda ricorrente durante le due ore di vertice. Da qui l’idea di una linea comune: «Sostegno totale al capo dello Stato».
Ancor prima che il Capo dello Stato proponga il governo neutrale per superare l’impasse. «Non credo ci sia un italiano che trovi sensato tornare a votare dopo pochi mesi. Credo sia una posizione assurda di cui il Paese non ha bisogno e per la quale chi è responsabile di questo stallo pagherebbe un prezzo alto», dice appena arriva a Napoli, emergine di un’iniziativa organizzata dall’associazione Left Wing.
«Siamo in questa situazione per l’irresponsabilità continua il presidente democrat di chi ha vinto le elezioni, che ci ha tenuto in un balletto ridicolo per mesi. Si sono subito accordati spartendosi le cariche istituzionali, anche quelle che di solito lasciate alle opposizioni, cementando un accordo di potere però ora non riescono a fare il passo successivo, cioè quello di dare un governo al paese. Oggi vogliono usare la maggioranza parlamentare che hanno costruito per spartirsi le cariche istituzionali per ripiombare il Paese nel voto, un voto che credo non sia quello che serve».
E ne spiega i motivi: «Occorre metterci in condizione di evitare aumenti dell’Iva e portare ordinatamente il Paese alle elezioni».
Alle 18.30 parla Mattarella mentre Orfini analizza davanti alla platea democrat partenopea il voto del 4 aprile e la situazione del Pd «l’unico partito, in senso tradizionale, rimasto in Italia».
Nel frattempo il discorso di Mattarella, l’ipotesi di un governo a termine e i «No» che arrivano subito da Salvini, Di Maio e Meloni. «Il Pd garantirà il suo sostegno alla proposta del presidente Mattarella e ritengo irresponsabile chi ritiene di poter rispondere trascinando il Paese al voto in piena estate», ribadisce Orfini non appena le agenzie battono il discorso del presidente Mattarella e i no M5s-Lega-Fdi.
«Chi chiede il voto in estate non ha a cuore la democrazia perché far votare il paese a luglio significherebbe impedire a una parte del Paese di votare e sarebbe quanto di meno democratico possibile».
E aggiunge: «Trovo assurdo che qualcuno provi a giustificare il proprio fallimento facendone pagare il prezzo ancora una volta agli italiani. Spero che la notte porti consiglio. Due giorni fa, Gentiloni ha detto una cosa che condivido: dire no al presidente della Repubblica significa dire di no al Paese, spero che in questo momento nessuno voglia dire di no all’Italia».