In Turchia è in corso una repressione violenta che ha portato alla sospensione dell’attuazione della Convenzione Europea dei Diritti Umani (CEDU) con decine di migliaia di arresti e decine di migliaia di persone private della libertà di movimento con la cancellazione dei documenti per l’espatrio.
Pur non essendo ancora chiari attori, dinamiche e origini del tentato golpe, che in ogni caso deve essere condannato, la reazione di Erdogan sta falcidiando ogni forma democratica e civile di dibattito interno e di opposizione e rischia di degenerare nell’instaurazione di un regime autoritario. E’ assai preoccupante il rinnovato accanimento nei confronti della minoranza curda. Erdogan e il governo di sua emanazione non possono essere in alcun modo considerati partner politici, economici e commerciali dell’Italia e dell’intera Unione Europea,
pertanto l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico chiede:
- alla Segreteria del Partito Democratico una netta condanna della repressione scatenata da Erdogan;
- a tutti i membri del Partito Democratico con incarichi nelle Istituzioni di attivarsi in relazione ai propri ruoli perché siano adottati tutti gli strumenti possibili affinché la Turchia ritorni al più presto allo stato di diritto;
- al Partito del Socialismo Europeo di assumere finalmente una chiara posizione di condanna e di identificare tutte le azioni possibili affinché in Turchia cessino al più presto le gravissime violazioni dei diritti umani
Daniele Viotti
Paola Bocci
Irene Deval
Paolo Gandolfi
Nicoletta Guelfi
Giuseppe Guerini
Enzo Martines
Antonio Mumolo
Federico Quadrelli
Maria Carla Rocca
Veronica Tentori
Daniela Storani
Sandra Zampa