La Camera approva il Ddl di Riforma Costituzionale con 357 sì, 125 no e 7 astenuti. “L’obiettivo è chiaro ed esplicito: far sì che le istituzioni siano in grado di muoversi a tempo con la società e a vantaggio dei cittadini”. Così Lorenzo Guerini intervenendo in Aula. Il testo passa ora al Senato.
La Camera approva il Ddl di Riforma Costituzionale con 357 sì, 125 no e 7 astenuti. Il testo passa ora al Senato.
Il premier e segretario del PD, Matteo Renzi scrive su Twitter
Voto riforme ok alla Camera. Un Paese più semplice e più giusto. Brava @meb, bravo @emanuelefiano, bravi tutti i deputati magg #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 10 Marzo 2015
357 a 125 la #Camera approva la riforma della Costituzione in seconda lettura #opencamera
— Emanuele Fiano (@emanuelefiano) 10 Marzo 2015
La Camera approva riforme costituzionali. Si va avanti #lavoltabuona
— maria elena boschi (@meb) 10 Marzo 2015
L’Italia ha pagato un prezzo altissimo per la paura di cambiare. Orgoglioso di aver detto sì alla #RiformaCostituzionale #lavoltabuona
— Francesco Bonifazi (@FrancescoBonif1) 10 Marzo 2015
“Noi stiamo decidendo della quotidianità dei cittadini italiane e della capacità delle istituzioni di vincere le sfide dell’oggi – ha aggiunto Guerini -. L’Italia ha bisogno di un responsabile coraggio riformatore liberandosi della tentazione di dire no a qualsiasi cambiamento, oggi il tempo è scaduto, oggi dobbiamo fare un passo avanti, sono trent’anni che il Paese aspetta queste riforme”.
Il vicesegretario del PD ha elencato i cambiamenti migliorativi apportati al Ddl: “Nessun fastidio per il confronto. Il presupposto che ci ha guidati è che per muovere la Costituzione serve il più ampio confronto possibile, anche da parte di chi oggi chiara il voto contrario, non facendo capire fino in fondo le loro ragioni”.
Guerini si è poi rivolto a Forza Italia affermando che “il PD ha sviluppato e mantenuto fino in fondo le sue posizioni, mentre l’atteggiamento di chi ha sempre votato a favore e oggi vota contro è incomprensibile, per noi ma soprattutto per l’opinione pubblica. Il PD ha formulato la sua proposta cercando il più largo coinvolgimento su alcuni temi molto chiari, come la fine del bicameralismo e la semplificazione dei rapporti con le Regioni. Su questi temi, Forza Italia ha cambiato idea e non ha mai spiegato bene il perché. Lo dico con sincerità, è una decisione che non capiamo: cambiare idea è sempre possibile, non lo è rinunciare alle proprie convinzioni sulla base di alcune tirate di giacca”.
Poi rivolgendosi al Movimento 5 Stelle “più che aprire il Parlamento, continuate a chiedere le porte dietro di voi: oggi confermate, per causa vostra, la vostra inconsistenza”.