Oggi alle 18 si riunisce il Consiglio dei Ministri con il compito di varare le prime immediate misure per affrontare l’emergenza del terremoto.
“Il CdM – ha spiegato il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio – metterà a disposizione la prima somma, presumibilmente 50 milioni in attesa di fare un’analisi dei danni subiti e poi di finanziare altre parti. Questo fondo serve ad affrontare le prime emergenze”.
Il premier Matteo Renzi, che ieri ha visitato le aree colpite, ha annullato tutti gli appuntamenti in agenda. “Questo è il momento delle lacrime, della preghiera, del rispetto”, ha sottolineato, dicendosi “orgoglioso dei centinaia di soccorritori che operano sin dalla notte” e che, ad Amatrice, ha incontrato nel palazzetto dello sport adibito a centrale operativa d’emergenza.
“Da domani, si potrà cominciare a parlare del post-sisma”, ha aggiunto Renzi, promettendo una ricostruzione “che permetta agli abitanti di ripartire, di vivere questi borghi così belli. E’una sfida di credibilità e onore”, ha rimarcato.
“Il Consiglio dei Ministri prenderà le prime misure e proclamerà lo stato di emergenza. Da domani e per i prossimi mesi saremo operativi. Sarà necessario un lavoro serio, continuo. Questa – ha garantito ancora – è la prima di una lunga serie di visite del governo in questo territorio. L’obiettivo è costruire e ripartire. Un passato così meraviglioso non può finire. Noi vogliamo ridare una possibilità di futuro a questi territori”.
E poi ha proseguito: “Lo spirito di solidarietà e condivisione dell’Italia intera va preservato. Lo sforzo è perchè questo sentimento di solidarietà si traduca in gesti concreti. Proclamare lo stato di emergenza è il primo dei gesti concreti che dovremo fare.
Poi mostreremo determinazione nella ricostruzione di questi territori. Mettiamo il nostro onore e diamo il sostegno delle istituzioni”.
Renzi infine ha ammonito: “Ora è il momento di far scendere qualche lacrima, di una preghiera, del rispetto, della commozione più grande. Siamo bravi a litigare e fare polemiche ma nel momento del dolore sappiamo dare il meglio e manteniamo il senso dell’orgoglio e della dignità.
Si tratta di realtà medievali molto belle e che rischiano di più ma oggi eviterei discussioni polemiche sulla gestione delle calamità. La macchina dei soccorsi si è mossa immediatamente non è così semplice intervenire sotto le macerie. Se fosse ottobre, le persone sarebbero poche ma quei comuni in questo periodo vedono moltiplicato per dieci le presenze rispetto ai residenti. Ora parte la sfida per ricostruire un clima di sicurezza. Aprire una discussone polemica – ha ribadito – quando c’è un terremoto 6.0 non mi pare il momento”.