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Occupazione, Istat: il dato sull’anno è positivo

La valutazione sull’andamento dell’occupazione emerge dal confronto su base annua tra febbraio 2016 e 2015. Resta ampiamente positivo l’aumento dell’occupazione su base annuale, quasi centomila occupati, mentre calano disoccupati e inattivi. Andamento positivo che si ritrova anche nel calo progressivo della disoccupazione giovanile che si attesta al 39,1%”, commenta il responsabile economico del PD Filippo Taddei.

 

“Rimane il consolidamento della qualità del lavoro perché aumentano i lavoratori assunti a tempo indeterminato per più di 230 mila unità mentre calano gli assunti a tempo determinato e gli indipendenti. Il confronto su base mensile rimane tipicamente fuorviante perché risente di volatilità stagionali che non hanno particolare rilevanza”, ha concluso.

 

“Su anno +100mila occupati, + 230mila contratti stabili, + giovani al lavoro. Di Battista non sa leggere le sentenze, figuriamoci i numeri. Così Alessia Rotta, responsabile Comunicazione del Partito Democratico, su Twitter.

 

“Brunetta che ha fallito da Ministro ed è stato mandato a casa dagli italiani per i disastri combinati dai suoi governi, sentenzia sul Jobs Act grazie al quale in un anno abbiamo avuto 100mila occupati e 230mila contratti stabili. Gentile Brunetta è sempre più evidente che quando parla di noi, lei pensa ai suoi fallimenti: rileggiamo ancora con dispiacere la lettera che fu inviata nel 2011 dalla Bce al suo governo”. Commenta Simona Malpezzi.

“I dati su base annuale sull’occupazione rimangono ampiamente positivi, mentre i confronti su base mensile risentono di fluttuazioni e quindi sono meno indicativi dell’andamento generale del mercato del lavoro. Gli effetti del Jobs Act e degli incentivi continuano ad essere col segno più, visto che anche oggi l’Istat registra come su base annua il numero di occupati sia in crescita dello 0,4% (+96 mila, +238 mila i dipendenti a tempo indeterminato), mentre calano sia i disoccupati (-4,4%, pari a -136 mila), sia gli inattivi (-0,7%, -99 mila).

Questo significa che nel lungo periodo la disoccupazione anche giovanile è diminuita, il lavoro è diventano più stabile con una prevalenza dei contratti a tempo indeterminato ed è cresciuta la fiducia delle persone”. Lo dice la senatrice del PD Maria Spilabotte, vicepresidente della Commissione Lavoro.

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