Onorevole Matteo Richetti, soddisfatto dell’esito della mozione pd su Bankitalia?
«Mi pare ci sia stata una reazione di aggressione al Pd davvero sproporzionata: si è persa di vista la vera natura dell’iniziativa».
Avete chiesto «discontinuità» sulla nomina del governatore?
«Abbiamo preso una posizione su una mozione del M5S, la cui discussione è stata ritenuta legittima dalla presidente Boldrini. Potevamo approvarla, creando un vespaio; respingerla, venendo accusati di “blindare” la vigilanza, o prendere una posizione di merito: cosa che abbiamo fatto».
In cosa si distingue la vostra mozione da quella del M5S contro Visco?
«Noi abbiamo voluto esprimere una posizione politica in una sede, il Parlamento, dove è giusto farlo. Veniamo da una stagione di grandi sofferenze del sistema bancario le cui responsabilità dovranno essere accertate da chi di competenza. Intanto però è necessario ricostruire un rapporto di fiducia. Possiamo dirlo o è lesa maestà?».
Volere «discontinuità» però è entrare nel merito della prossima nomina.
«Proprio per evitare questo equivoco, abbiamo eliminato quella parola: non volevamo aprire un contenzioso con il governo o altre istituzioni. Il governo vuole nominare Visco? Proceda. La scelta dell’esecutivo è quella del Pd. Siamo rispettosi dei ruoli altrui ma vogliamo rispetto per il nostro».
L’intervento del Quirinale non lo è stato?
«Per carità, il Quirinale ha solo detto che occorre prendere una decisione nell’interesse esclusivo del Paese».
Il governo è rimasto palesemente spiazzato dalla vostra iniziativa.
«C’era una mozione su cui prendere una posizione, lo si sapeva da tempo. La discussione l’abbiamo fatta insieme».
E per quanto riguarda le prossime nomine? Ci sono i vertici della Consob.
«Le considerazioni contenute nella mozione su Bankitalia sulla necessità di rilanciare la fiducia e aprire una stagione nuova, valgono anche per i prossimi appuntamenti del sistema di vigilanza del credito. Dopodiché decida chi deve decidere».