“Il tema vero, a mio avviso, è come anticipiamo la crisi occupazionale e sociale che larecessione creata dalla pandemia scaricherà sul Paese. Abbiamo bisogno di un intervento che abbia lo sguardo lungo: purtroppo temo che l’approccio sia invece ancora da sguardo breve”. Così il senatore dem Tommaso Nannicini in un’intervista rilasciata a Il Dubbio.
“Se prima la capacità imprenditoriale e la fantasia degli italiani sopperivano alle lentezze della politica – continua Nannicini – adesso di fronte a uno tsunami come questo non ce lo possiamo permettere. Abbiamo bisogno di interventi che aggrediscano i nodi strutturali del Paese, uno Stato sociale colabrodo, una Pubblica amministrazione inefficiente, un sistema imprenditoriale sotto capitalizzato e sottodimensionato”.
Tutto questo “significa che se nel 2021 non agganciamo la ripresa, stavolta non ci sarà solo una questione occupazionale e di crescita ma anche di sostenibilità del debito. Adesso fare debito è giusto, però l’unico modo che abbiamo per ripagarlo – e partiamo da condizioni impervie – è di crescere. Dunque ci avviamo a grandi passi verso due crisi: quella occupazionale dell’autunno e la scarsa crescita. Se non le anticipiamo, saranno dolori”.
E come è possibile attuare questa strategia… “Beh, diciamo che come abbiamo fatto la App Immuni, adesso serve una App occupati. Con una garanzia del reddito non solo per i poveri ma per i senza lavoro. Se perdi il lavoro non devi aspettare di perdere anche la casa perché lo Stato ti aiuti col reddito di cittadinanza. Ci deve essere un salario di disoccupazione mentre fai formazione e qualcuno ti aiuta ari trovare lavoro nei settori che ripartiranno. Occorrono servizi per il lavoro veri, tecnologici, per dare una formazione adeguata e tempestiva. E la formazione permanente il nuovo articolo 18. Così come abbiamo cercato in pochi mesi di sopperire ai limiti del sistema sanitario, così dobbiamo fare per le politiche del lavoro. Le risorse dobbiamo dirottarle lì, non sui bonus per arrivare all’estate. Serve una terapia intensiva per il welfare”.