“La sentenza della Cassazione, che ha annullato con rinvio l’assoluzione dell’ex sindacalista accusato di violenza sessuale ai danni di Barbara D’Astolto, hostess che ha avuto il coraggio di chiedere giustizia, rappresenta un passaggio cruciale. Finalmente, il punto di vista della vittima, la sua parola e la sua esperienza vengono riconosciuti come elementi determinanti nel percorso di verità processuale. Accogliamo con soddisfazione questa decisione, che riafferma un principio fondamentale: le donne che denunciano devono essere ascoltate e credute, senza subire processi di colpevolizzazione inaccettabili.
Abbiamo fiducia nella magistratura e auspichiamo un’applicazione sempre più rigorosa della Convenzione di Istanbul, che impone agli Stati di prevenire e contrastare la violenza di genere senza ambiguità né arretramenti. Per rafforzare questa direzione, è essenziale introdurre linee guida e percorsi formativi che garantiscano valutazioni prive di condizionamenti e stereotipi da parte di chi è chiamato ad applicare la legge.
Ma la giustizia da sola non basta. Chiediamo con fermezza che la maggioranza di governo dimostri responsabilità e coerenza, approvando le proposte di legge che sanciscono un principio imprescindibile: senza consenso è sempre violenza. L’Italia non può più permettersi zone d’ombra su un tema così centrale per i diritti delle donne e per la civiltà del Paese.
Infine, esprimiamo il nostro plauso alla rete dei centri antiviolenza e delle associazioni che, con competenza e coraggio, da decenni sostengono le vittime e rappresentano un presidio essenziale contro la violenza di genere. È grazie al loro lavoro se molte donne trovano la forza di denunciare e se l’attenzione pubblica su questo fenomeno non viene meno. La violenza contro le donne non è un’emergenza, ma una questione strutturale di giustizia e democrazia”.
Così in una nota Roberta Mori, Portavoce nazionale delle donne democratiche.