“Il problema è che anche le decisioni prese non hanno seguito. Sappiamo tutti quello che bisogna fare, ma poi bisogna farlo davvero”. Lo dice l’Alto reppresentante Ue, Federica Mogherini, in un’intervista a un gruppo di giornali europei, tra cui Repubblica, citando un passaggio delle conclusioni del Consiglio europeo all’indomani dell’11 settembre 2001 dove già si parlava di cooperazione e scambio di informazioni tra intelligence ‘sistematicamente e senza indugi’: “Senza indugi? Questo risale a 15 anni fa”, afferma.
“Siamo così vicini che siamo ormai una cosa sola – aggiunge -. Credo che la gente, i cittadini europei, capiscano benissimo che questo ci riguarda tutti. Che la nostra forza può essere solo l’integrazione, il nostro sistema comune”. Mogherini ricorda che “nei mesi scorsi sono stata criticata perche’ ho detto che l’Islam fa parte dell’Europa. Sarebbe ora che capissimo che non si tratta di una presenza esterna. Questi terroristi sono cittadini europei, nati in Europa, cresciuti in Europa. E’ l’alleanza, il dialogo, la cooperazione la coesistenza di religioni diverse che risolverà questi problemi”, se si ragiona con i “‘noi’ e i ‘loro'”, “alimentiamo la stessa narrazione di quelli che vogliono dimostrare che vivere insieme, fianco a fianco, è impossibile”.
Torna sulla sua reazione agli attentati: “Da una parte, le lacrime hanno rivelato i miei sentimenti umani. Dall’altra mi dispiace che abbiano coperto il contenuto del mio messaggio dalla Giordania”, “abbiamo bisogno che le voci musulmane contro il terrorismo siano udite di piu’. Al di là delle emozioni, il compito delle istituzioni è di reagire e di lavorare”.