“Non possiamo accontentarci di tornare all’Italia del 2019, Next Generation Eu è un’occasione irripetibile per costruire un nuovo modello di sviluppo, dinamico, sostenibile, inclusivo. Tutto questo, però, lo può fare solo un Paese unito, capace di condividere un progetto per il futuro. Il patto per la ricostruzione proposto da Letta ha proprio questo obiettivo“.
Così Antonio Misiani, ex viceministro all’Economia e responsabile Economia nella segreteria Letta in un’intervista a La Stampa.
Post pandemia
“L’economia uscirà dalla pandemia trasformata. Il manifatturiero, le costruzioni, il digitale hanno retto. Turismo e commercio sono devastati e vanno ricostruiti. Molti cambiamenti nel modo di lavorare e produrre sono strutturali. Le misure di emergenza hanno pompato quasi duecento miliardi in due anni, salvando l’Italia dal collasso ma al prezzo di un debito a livelli record”.
Lavoratori autonomi
“Il PD è stato trai primi a chiedere di destinare il nuovo scostamento a imprese e partite Iva. In questi mesi il lavoro indipendente ha sofferto la sospensione o la limitazione di tante attività, senza poter contare su una rete di protezione adeguata. Si è aperta una nuova frattura sociale. Il governo Conte due ha messo in campo bonus, contributi a fondo perduto e sgravi fiscali, ma le nuove ondate della pandemia hanno aggravato la situazione. Era necessario intervenire”.
Corsia veloce per i progetti europei
“Possiamo scrivere il Pnrr migliore d’Europa, ma se continueremo ad impiegare quindici anni per realizzare i grandi progetti, non andremo da nessuna parte. Abolire il codice degli appalti è solo uno slogan, le strozzature vere sono altre: la capacità di progettazione, la responsabilizzazione dei funzionari, il monitoraggio e la rendicontazione. Non partiamo da zero, ma ora serve una “corsia veloce” per i progetti europei”.
Intervista completa su La Stampa