“La riforma fiscale era necessaria prima, lo è ancor di più dopo la pandemia, in un contesto internazionale che sta cambiando rapidamente: il G20 ha raggiunto un accordo molto importante sulla tassa minima globale sulle multinazionali e ieri la Commissione Ue ha approvato un pacchetto di proposte con misure green che cambieranno il modo di fare impresa nei 27 paesi dell’Unione.
Bene ha fatto il governo a inserire la riforma fiscale nel PNRR: è una leva fondamentale per lo sviluppo inclusivo e sostenibile a cui punta Next Generation EU.
Il 30 giugno le commissioni finanze del Parlamento hanno approvato un documento che sarà la base della legge delega di riforma fiscale che il Governo presenterà tra poche settimane. Quella delineata dal documento non è la nostra riforma, così come non è la riforma della Lega o del M5s: è un punto di incontro che mette da parte bandiere ideologiche e costruisce un compromesso fondamentale per scrivere la legge delega.
Il PD lavorerà per una riforma fiscale che aiuti le piccole e medie imprese a crescere, a patrimonializzarsi, ad aggregarsi, ad assumere e a fare investimenti in ricerca e sviluppo, green e digitale. E lavoreremo ad un cambio di paradigma nei rapporti tra amministrazione e contribuenti che faccia leva sul fisco digitale, per recuperare l’evasione e semplificare la vita alle famiglie e alle imprese.
La carne messa al fuoco dal documento delle commissioni finanze è tanta, dalla reintroduzione dell’IRI al superamento dell’IRAP (a parità di gettito), dalla rimodulazione dell’IRES fino all’autoliquidazione mensile del versamento delle imposte degli autonomi e alla revisione della flat tax. Ma c’è un grande punto aperto che Governo e Parlamento dovranno affrontare: le coperture, perché la riforma costa e le risorse andranno recuperate. I fondi stanziati a questo scopo a legislazione vigente sono molto limitati (da 1 a 2 miliardi) e la prossima legge di bilancio dovrà impegnare molti miliardi nella riforma degli ammortizzatori sociali, nella proroga del bonus 110%, in sanità e scuola. Il ministro Franco ha detto chiaramente che la riforma fiscale dovrà rispettare l’equilibrio prospettico del bilancio pubblico, quindi potrà essere finanziata in misura residuale facendo deficit. Questo vincolo imporrà alla politica delle scelte. La scelta delle misure prioritarie tra quelle presenti nel menu del documento delle commissioni finanze. La scelta di redistribuire il carico fiscale, indispensabile per fare la riforma fiscale ambiziosa e organica che serve al nostro Paese e, in particolare, alle piccole e medie imprese italiane”.
E’ quanto ha dichiarato Antonio Misiani, responsabile Economia e Finanze nella segreteria Pd, intervenendo a “Impresa e Ripresa. Il ruolo dell Pmi nel Next Generation Eu”.