“Dopo ben due decreti correttivi, per rendere ancora più ‘attrattivo’ il concordato preventivo, la destra dei condoni supera sé stessa, puntando ad introdurre una sanatoria nella sanatoria che grida vendetta”. Lo dichiara Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria PD.
“Sarà la caccia affannosa di risorse per tentare di recuperare coperture per una legge di bilancio ancora in alto mare, sarà il timore di un clamoroso flop per la misura chiave della riforma fiscale di Giorgetti e Leo, fatto sta che – spiega Misiani – nell’esame del cosiddetto DL Omnibus in Senato, è spuntato un emendamento della maggioranza che prevede, per i contribuenti che aderiscono al concordato, una ‘regolarizzazione’ (leggi: condono) dei mancati versamenti tra il 2018 e il 2023, con una modesta imposta sostitutiva parametrata all’indice di affidabilità fiscale, naturalmente con tanto di comoda rateizzazione in 24 rate mensili”.
“È l’ennesimo, disperato tentativo di salvare dal fallimento uno strumento, il concordato preventivo biennale, a cui il governo ha affidato il recupero del gettito necessario per finanziare una riforma fiscale altrimenti avviata su un binario morto. Un tentativo basato sulla pia illusione che gli incentivi a prezzo di saldo, senza alcun reale rafforzamento dei controlli da parte dell’amministrazione tributaria, siano sufficienti a convincere gli evasori a mettersi in regola. L’unico risultato di questa politica sarà rendere ancora più iniquo e irrazionale il sistema fiscale, ancora una volta a danno dei contribuenti che continuano a fare il proprio dovere”.