Antonio Misiani, vice-ministro dell’Economia, è reduce da ore di riunioni per definire il «decreto aprile” con le nuove misure per l’economia. Assicura che ci saranno soldi «a fondo perduto» per le imprese e che si tratterà della più grande manovra di bilancio degli ultimi 25 anni».
Merkel ora dice che senza solidarietà non c’è Europa. La Germania ha capito la drammaticità del momento o è solo un modo per compensare il no agli eurobond?
«In Germania si è aperto un dibattito vero sulla necessità di una risposta comune dell’Ue di fronte a un’emergenza senza precedenti. È maturata una consapevolezza importante su un punto basilare: in Europa nessuno può salvarsi da solo».
Ma il «Recovery fund», il vero strumento che potrà fare la differenza, ha tempi lunghi. Non rischiamo che i soldi arrivino troppo tardi?
«La rapidità nella disponibilità delle risorse è una variabile cruciale. Siamo partiti da un vago riferimento volto ad esplorare la possibilità di creare un Re covery fund, che poi è diventato un accordo per lavorare alla sua creazione. Uno dei due principali risultati ottenuti dall’Italia all’Eurogruppo, insieme all’assenza di condizionalità sul Mes. Adesso il piano è diventato “necessario e urgente”, un ulteriore fondamentale passo avanti dopo quelli già compiuti dall’Unione durante l’emergenza».
Se arriva il fondo per la ricostruzione, l’Italia non potrà dire no al Mes, come invece vorrebbe M5S.
«Le divisioni ideologiche non hanno senso in una fase di emergenza. Ciò che conta è quello che sarà scritto nero su bianco nelle conclusioni del Consiglio europeo nei termini di costruzione del pacchetto di interventi. Se saranno della portata che auspichiamo, senza condizionilità se non quelle legate all’emergenza sanitaria ed economica, potremo dire di avere fatto un progresso decisivo».
Parliamo del Def e del decreto. Lo scostamento di bilancio arriva a 55 miliardi?
«L’ordine di grandezza è quello, sarà la più grande manovra di bilancio degli ultimi 25 anni. L’obiettivo è un intervento di grande portata che deve sostenere imprese e famiglie italiane nella fase di ripartenza nelle prossime settimane. Rifinanzieremo gli ammortizzatori sociali, il sostegno agli autonomi e le misure per le famiglie. Aiuteremo le imprese anche con finanziamenti a fondo perduto. E interverremo a favore degli enti locali».
Si parla di 10 miliardi per le imprese. Dunque saranno a fondo perduto?
«Nel decreto ci sarà una parte rilevante di risorse per interventi a fondo perduto per le imprese, dando la priorità a quelle più colpite dalle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria».
Saltano finalmente le clausole salvaguardia sull’Iva?
«Credo sia necessario dare certezze alle imprese e ai consumatori anche per il futuro, ne12021 un aumento Iva da 20 miliardi in queste condizioni economiche sarebbe una scelta lunare».
E l’Iva per le mascherine verrà azzerata?
«È un obiettivo giusto».
Reddito di emergenza: per tutti, come vuole M5S, o solo a chi è rimasto fuori dagli altri sostegni?
«Ciò che conta è raggiungere l’obiettivo, aiutare tutte le famiglie in condizioni di bisogno. Gli strumenti attuali, che noi abbiamo potenziato, continuano a escluderne una parte. Serve un contributo di ultima istanza che premetta di non lasciare nessuno solo».Alle aziende più colpite soldi a fondo perduto Azzerare l’Iva per le mascherine è un obiettivo giusto