Indennizzi anche per i professionisti partite Iva, criteri di ristori che vadano oltre la logica dei codici Ateco e dei colori delle zone e trovino nel fondo perequativo le risorse da cui attingere facendo però una sorta di conguaglio con quanto già ricevuto. Mentre per le cartelle si ragiona in termini di maggiori dilazioni e altri strumenti per evitare di appesantire situazioni già di crisi tra i contribuenti. Sono le linee tracciate da Antonio Misiani, viceministro dell’economia, all’indomani dell’approvazione della legge di Bilancio di cui difende le scelte e sui microbonus precisa: «non arrivano all’1% del complesso della manovra». Difesa anche per il cashback che secondo Misiani rispecchia le indicazioni europee tanto da essere finanziabile con lo strumento del recovery fund.
Legge di Bilancio da 40 mld con molti microbonus che drenano risorse. Non si poteva preferire un intervento più incisivo che avrebbe avvantaggiato un maggior numero di contribuenti?
La legge di Bilancio contiene interventi di grande portata: basti pensare all’assegno unico, che da solo vale fino a 6 miliardi a regime; alla stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale, che cuba oltre 3 miliardi annui; all’esonero contributivo per autonomi e professionisti, per cui è stanziato 1 miliardo ma che arriverà a 2,5 miliardi con lo scostamento di gennaio; all’agevolazione per l’occupazione nelle aree svantaggiate, che impegna 10 miliardi nel triennio 2021-2023. Nella legge sono stati inseriti anche alcuni microbonus, molti dei quali peraltro su proposta dell’opposizione, ma messi insieme non arrivano all’1 per cento del complesso della manovra.
Si dà per certo l’arrivo di un decreto Ristori 5 dopo un nuovo scostamento di bilancio a gennaio. Cosa conterrà e di quanto alla fine sarà lo scostamento?
È prematuro dare cifre per il nuovo scostamento. Di sicuro, è necessario continuare a sostenere i lavoratori e le imprese più colpiti dalla crisi anche nel 2021. La seconda ondata della pandemia ha peggiorato i numeri macroeconomici nel quarto trimestre, con un effetto di trascinamento negativo che condizionerà la congiuntura della prima parte del prossimo anno. Il cuore del decreto legge che utilizzerà il nuovo scostamento sarà un intervento di ristoro «perequativo» che supererà la logica dei codici Ateco e della classificazione di rischio delle regioni. Personalmente, credo che la platea di questo intervento debba ricomprendere tutto il mondo del lavoro indipendente, compresi i professionisti.