“È positivo che il governo e la ministra Bernini non abbiano dato il via libera all’incredibile emendamento leghista al Milleproroghe, mirante a rinviare l’entrata in vigore di requisiti, peraltro davvero minimali, per l’accreditamento delle Università telematiche.
La campagna stampa a favore dell’emendamento leghista, manifestatasi nei giorni scorsi, conferma quali corposi interessi economici si muovano a difesa della totale de-regolamentazione di un settore che si sta espandendo in modo inquietante, nell’assoluta assenza di trasparenza e di standard minimi a tutela della qualità della ricerca, della didattica e della serietà delle prove di esame.
Il Partito Democratico proseguirà una battaglia molto determinata per arrivare a una rigorosa regolamentazione delle Università telematiche.
Contro questo obiettivo sappiamo essere in campo una poderosa attività di lobbying, volta ad aprire spazi sempre maggiori alla logica del profitto privato anche nel campo dell’istruzione superiore. L’idea portata avanti dai lobbisti delle telematiche, per la quale agli studenti provenienti da famiglie non benestanti si offre non il potenziamento delle misure per il diritto allo studio, ma la possibilità di una laurea di serie B a prezzi scontati, è totalmente incompatibile con il dettato costituzionale e con ogni principio di giustizia sociale”.
Così in una nota Alfredo D’Attorre, responsabile Università nella segreteria nazionale del PD.
Roma, 8 febbraio 2024