Sala: “Cambiare tenendo insieme sinistra e città. Niente promesse irrealizzabili, fare paio di interventi veri. Non abbiamo bisogno del più bravo per individuare il problema, ma il più bravo a risolverlo.
C’è il patrimonio immobiliare da recuperare, c’è un deficit di sicurezza, lo sanno tutti. Io ci aggiungo la socialità: se gli porti vita, a quei cittadini, poi è più facile gestire le situazioni. Da qui l’idea di fare una campagna diversa, lavorando sui singoli quartieri.
Non con le promesse alte, generali, che poi è facile non realizzare. Ma promettere un paio di interventi veri, li. Farli”.
Lo afferma, in una intervista al Foglio, il candidato sindaco di Milano del PD Beppe Sala.
“Per realizzare gli interventi – spiega – devi reperire le risorse. La differenza la fanno non le idee, ma decidere come si otterranno. E allora: io sono lontano dal dire che bisogna vendere A2A e Sea (le partecipate dell’energia e degli aeroporti).
Sono contrario a vendere, ma a favore di una parziale disponibilità sul mercato: ma si deve rimanere in maggioranza”.
Sala spiega anche come sia sia voluto interpretare la società milanese attraverso gli “Stati generali di Milano” voluti dal PD, la Leopolda milanese dei mesi scorsi: “Credo sia oggettivo che il PD e la base che mi sostiene oggi siano la parte politica in grado di intercettare meglio la città, le sue esigenze, le sue molte sfaccettature. E’ il centrodestra che oggi e’ meno in grado di parlare con la sua stessa base sociale e un mondo che ha esigenze diverse”.