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Sui migranti sì ad una strategia di lungo periodo

“L’Europa non sta facendo tutto quello che deve fare per fronteggiare il flusso di migranti. Lo ha detto il premier Matteo Renzi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, per presentare il progetto “Educate a child” in Siria, promosso da Unhcr ed Enel, nel giorno in cui Bruxelles ha compiuto il primo passo per l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sul tema del diritto d’asilo.

“L’Italia ha lavorato duramente perchè il tema dei nostri fratelli rifugiati possa essere un tema europeo e mondiale. Qualcosa si è mosso ma l’Europa non sta facendo tutto quello che deve fare. Noi realizzeremo tutti e cinque gli hotspot, ma non è partito il processo di rilocation come vorremmo che partisse”.

Ha aggiunto: “Non basta lavarsi la coscienza dando un po’ di soldi a qualche paese, per non tradire i propri valori e i propri ideali, per essere una comunità di donne e uomini, non un insieme di codici fiscali.

Non possiamo farci passare addosso come niente fosse quello che avviene nel Mediterraneo. In Italia non ci lasciamo emozionare per un momento come qualche collega europeo che poi si dimentica di quel che succede. Noi facciamo in modo diverso da altri Paesi che strillano dopo la tragedia e poi si dimenticano”.

Sui migranti, strategia di lungo periodo. “No alle reazioni di pancia: “serve una strategia di lungo periodo in Iraq, Siria, Africa”. Lo dice Matteo Renzi. “Siamo pronti a intervenire dove serve, in un quadro di accordo internazionale, se ci saranno le condizioni. Ma non senza strategia per il dopo. Un presidente del Consiglio non gioca a risiko per far contenti i commentatori”.

A proposito dell’impegno italiano nella coalizione anti-Isis.”Siamo pronti a intervenire dove necessario, in un quadro di accordo internazionale, se ce ne saranno le condizioni. Ma non siamo d’accordo a intervenire senza una strategia per il dopo. Come abbiamo visto accadere in Libia, dove la situazione si e’ impantanata da 4 anni. Un presidente del consiglio non gioca a risiko per far contenti i commentatori, ma con grande responsabiltità e serietà chiede che ci sia una strategia”.

“C’è la necessità fortissima di intervenire sulle cause profonde delle tensioni che noi stiamo vivendo a livello diplomatico ma anche nelle nostre città europee. Non dimentichiamo che a Parigi, come era accaduto altrove, i terroristi erano cresciuti in Europa, nelle periferie europee. Non vuol dire non abbiamo contatti con Daesh, ma lavorare sulle ragioni della nostra appartenenza è l’unica strada alternativa al nichilismo dei terroristi. È un tema culturale di fondo”.

Sul decreto salva banche. “Quando si è capito che quattro banche rischiavano di non aprire più, rischiando posti di lavoro e soldi dei correntisti, siamo intervenuti. Questa misura del governo ha permesso di salvare i conti correnti e migliaia di posti di lavoro.

E’ impossibile per le regole europee salvare gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati. Tuttavia stiamo cercando con grande impegno e tenacia di trovare una soluzione che permetta soprattutto agli obbligazionisti di avere una forma di ristoro, vedremo le modalità, vedremo se sarà possibile, ci stiamo lavorando”.

Ha concluso Renzi: “Vedo di buon occhio che il Parlamento possa aprire una commissione d’indagine, o sindacati di valutazione, su ciò che è avvenuto nel sistema bancario italiano ed europeo negli ultimi dieci anni. Mi sembra un’ottima idea”. Ed ha annunciato che già dal prossimo anno aumenteremo il contributo all’Unhcr, portando l’Italia nel ’20 Million dollar club'”.

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