“Non c’è stata una sufficiente ridistribuzione dei migranti. E’ una mia valutazione, ma credo che ci siano sufficienti condizioni per aprire procedure d’infrazione verso i Paesi che non hanno rispettato i loro impegni”. Lo afferma in un’intervista al Mattino Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei.
“Non soltanto sui ricollocamenti dei migranti sbarcati in Italia e Grecia abbiamo avuto risultati deludenti e negativi. Durante la presidenza slovacca s’inizierà a discutere della revisione del regolamento di Dublino, ma soprattutto i Ventotto dovranno dare certezza sui tempi della ridistribuzione, prendendosi ognuno le proprie responsabilità . Noi l’abbiamo fatto, tanto da aver accelerato anche le procedure di identificazione e le domande dei richiedenti asilo”, aggiunge.
Quella di aprire procedure d’infrazione per i Paesi che non hanno rispettato i loro impegni è “una decisione che spetta alla Commissione europea”.
Finora per Gozi è mancata “un’assunzione di responsabilità politica. I suoi cittadini si attendevano che l’Europa fosse più presente in ambiti molto sentiti come la sicurezza, la spinta alla crescita economica o la lotta alla disoccupazione. E sono queste assenze, questi ritardi, queste timidezze che hanno nutrito i populisti. Sui grandi temi gli Stati nazionali, da soli, non ce la fanno”.
Quanto alle prime misure in tema di immigrazione, aggiunge, “entro la fine dell’anno, credo, sarà operativo il corpo di polizia europea e della guardia costiera delle frontiere esterne. Entro l’autunno vanno negoziati i patti per l’immigrazione con i Paesi africani: ma occorre responsabilizzarli sui rimpatri di chi non ha diritto all’accoglienza”.
“Non vedo – sottolinea Gozi – Europe a due velocità . Sono in corso incontri preparatori in prospettiva del vertice di Bratislava. Ieri a Ventotene, come a Berlino dopo la vittoria della Brexit al referendum inglese, i leader dei tre Paesi storici dell’Europa si sono visti per parlare del futuro dell’Unione.Soprattutto abbiamo tre leader che si assumono responsabilità particolari in un momento particolare”.
Per quanto riguarda l’Italia, rileva, “oggi non siamo più il grande malato d’Europa dell’era Berlusconi né il sorvegliato speciale degli anni di Monti. Se oggi i leader europei vengono in Italia invitati da Matteo Renzi, è perchè ci siamo conquistati una forte credibilità grazie alle riforme e alla volontà di proseguire questo percorso. Anche in questa chiave la vittoria del sì al referendum costituzionale di novembre ci darà molta forza in un’Europa nella quale l’Italia è tornata a far sentire la sua leadership”.
Sulla flessibilità richiesta dall’Italia in materia economica, Gozi ricorda che”il negoziatore su questi temi è la Commissione europea. Sono previste già oggi delle regole che permettono maggiore flessibilità in base agli investimenti e alle riforme fatte. A Ventotene la Cancelliera ha semplicemente ricordato tutto questo. Ho letto dichiarazioni su alcuni elementi di questa discussione. Ma non mi risulta che nessuno di quelli che si sono espressi stiano partecipando al alcun negoziato in sede europea. Anche perchè non c’è, attualmente, alcuna trattativa”.