“L’Europa di oggi, che si trova ad affrontare la difficile sfida dei migranti, dovrebbe ricordare e fare propria la lezione di Alexander Langer: “Solve et coagula”. Sciogliere le differenze, eliminare le forzature, per fare sintesi, coagularsi in una posizione comune che permetta di fronteggiare la situazione. Alex, se ventidue anni fa non avesse deciso di farla finita in quella maniera così tragica e dolorosa, avrebbe potuto dirlo lui stesso ai leader dei paesi europei, alle alte burocrazie comunitarie, ricordandogli il motto degli alchimisti rinascimentali che aveva fatto proprio per la politica di inizio anni ’90”. Così Michele Anzaldi ricorda in un post su Facebook la figura di Alexander Langer, morto suicida il 3 luglio 1995.
“Le parole del premier Gentiloni e del segretario del Pd Renzi, nel giorno in cui gli Stati fondatori dell’Europa -aggiunge Anzaldi- finalmente battono un colpo dopo il pressing italiano, si possono leggere proprio su quella direttrice tracciata da Langer: un’Europa divisa e gelosa solo di piccoli interessi di bottega non serve a nessuno, di certo non agli europei.
Il 3 luglio, giorno del suicidio di Alex, è una data che rimane impressa in ognuno di noi, in tutti coloro che credono nell’ecologismo non solo come difesa dell’ambiente, ma come idea e stile di vita.
Probabilmente su “La Nuova Ecologia” dell’allora direttore Gentiloni avremmo potuto trovare ancora intervento come quello profetico di Langer il 17 gennaio 1995 a Strasburgo:http://lanuovaecologia.it/vogliamo-uneuropa-fraterna-ospitale/