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Martina: regolarizziamo i lavoratori agricoli per garantire sicurezza e legalità

Regolarizzazione del lavoro in agricoltura

«Quando il provvedimento arriverà vedremo i dettagli, in un caso di questo tipo non sono banali. Ma considero la regolarizzazione del lavoro nell’agricoltura e nelle case una scelta necessaria, figlia di una stagione di impegno per la dignità e la sicurezza del lavoro, partita quando abbiamo voluto la legge sul caporalato».

Lo afferma Maurizio Martina, ex ministro dell’agricoltura, in una intervista a il Manifesto.

«La legge sul caporalato, dopo anni di stallo, ha dato un segnale forte. Oggi un provvedimento di emersione e regolarizzazione è necessario per le persone e per l’Italia».

Combattere la destra

Alla destra che accusa di voler fare una santoria, per Martina bisogna “combatterla senza timidezza. Meloni e Salvini sono un disco rotto. Non dobbiamo seguirli nel terreno ideologico che preferiscono, quello di appiccare fuochi. È un provvedimento di interesse nazionale. Per aiutare migliaia di imprese agricole, dare una mano a filiere fondamentali e a migliaia di famiglie, dobbiamo fare un lavoro di sincerità e trasparenza sulle regole. È una battaglia di civiltà“.

 

Sulla questione delle case dei braccianti, spesso delle baraccopoli, Martina sostiene che: “l’emersione aiuterà a smantellare aree dove da troppi anni si vive nella totale illegalità, senza diritti e dignità. Proprio grazie alla legge sul caporalato questo governo ha presentato, prima dell’emergenza, un piano triennale. Prevede azioni del sistema pubblico anche sul trasporto dei lavoratori e sugli alloggi. Con il consenso delle parti sociali. Certo, ora va tradotto in azioni. A partire dallo sradicamento di aree come Borgo Mezzanone”.

Cittadinanza

Ma, dopo l’emergenza e i provvedimenti economici, per l’ex segretario dem, bisognerà agire “sul tema della cittadinanza, costruendo una nostra idea forte di cittadinanza, adeguata al 2020. Non bastano più le parole antiche della sinistra ma non va più tollerata l’egemonia comunicativa e culturale di una destra che ci ha costretto a discutere con le sue parole e le sue logiche mentre la realtà andava da un’altra parte. È una battaglia che inizia adesso”, anche perché “da subito la destra proverà a contrapporre poveri italiani con poveri stranieri. Il provvedimento di emersione va accompagnato a un altro con cui, ad esempio, sia possibile per un cassaintegrato, per un percettore di reddito di cittadinanza o di un qualsiasi ammortizzatore sociale aggiungere il reddito del lavoro stagionale a tempo limitato. Perché chi prende un ammortizzatore sociale non può aggiungere il reddito di un lavoro di qualche settimana in una vigna?”.

Governo

E sulle ipotesi di un cambio di governo in questo momento che Martina ritiene inverosimili afferma che: “noi daremo una mano a questo governo a fare il suo mestiere fino alla fine”.

PD

“Da bergamasco, da cittadino di una terra che ha vissuto una catastrofe, ho visto il Pd impegnato a ogni livello. La nostra comunicazione segue sempre un principio di responsabilità verso il Paese. Non siamo quelli del tweet facile. Ma sono fiero di un partito che non ha l’ossessione della polemica quotidiana. Poi so che dobbiamo fare meglio e di più, verso i ceri produttivi e il mondo del lavoro abbiamo ancora molto da fare. Però con tutti i nostri limiti siamo una comunità politica, il midollo di riferimento del paese, e del governo. Lo dico senza arroganza. Sappiamo che la crisi è più grande di noi e che non abbiamo ancora tutte le risposte che servono”.

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