“Il Pd e il centrosinistra devono guardare al modello Milano e a questa esperienza come punto di riferimento”, “siamo stati capaci di coinvolgere una figura come quella di Beppe Sala, un civil servant espressione della società milanese con una iniziativa aperta e non autoreferenziale”. Lo afferma il ministro Maurizio Martina in una intervista al Corriere della Sera: “Questa non è stata una scelta calata dall’alto, ma un percorso maturato consapevolmente in c ttà, facendo i conti con il tema del consenso, dell’ascolto e del radicamento. Sala ci ha messo forza e umiltà, si è messo in discussione, ha fatto le primarie ed è cresciuto passo dopo passo”, “poi molto ha fatto un Pd aperto e innovativo”.
Evidenzia poi che “l’unità non era scontata neppure prima del voto: ci abbiamo creduto, è stato fondamentale il ruolo di Pisapia e dei suoi. Poi penso sia stata decisiva l’iniziativa che ha allargato ulteriormente la squadra: la lista del sindaco ha superato il 7%”. Infine sottolinea che il voto “ci insegna che la sfida di cambiamento oggi richiede una capacità di iniziativa del Pd ancora più forte. Serve scavare più in profondità sullo stato del Paese, vedere le luci ma non dimenticare le ombre”, “all’onda populista si risponde con un riformismo più radicale nelle scelte, anzitutto sul fronte economico e sociale”.