“Questa manovra per i suoi contenuti compromette i sacrifici degli italiani ed è irresponsabile che il governo non se ne renda conto. Stanno giocando col fuoco ma di mezzo non ci sono le loro carriere personale ma il destino del Paese”. Così il Segretario del Partito democratico Maurizio Martina commentando la bocciatura della manovra da parte della Commissione Ue.
E aggiunge: “Questo è un governo di furbi che pensa di governare stando sempre in campagna elettorale ma sulla pelle dei cittadini. Non hanno idea di cosa significhi pensare con responsabilità al Paese”.
“La manovra è ingiusta e pericolosa per gli italiani. Va cambiata per i cittadini, prima che per Bruxelles. Non c’è nulla per il lavoro, le famiglie e le imprese ed è un gigantesco macigno sul futuro del paese, che pagheranno le giovani generazioni”, conclude il segretario Dem.
“Di fronte alla bocciatura della #manovra da parte della #commissioneUE ho chiesto a nome del PD di convocare il ministro #Tria in Commissione bilancio Senato”. Lo scrive su Twitter il senatore del PD Antonio Misiani, capogruppo in Commissione bilancio a Palazzo Madama.
“La manovra economica che hanno messo in pista M5s e Lega è il loro autoritratto: tagli alla scuola e al sociale; assistenzialismo della peggiore specie; niente per l’occupazione e lo sviluppo; troppo debito che penalizzerà tutti noi oggi e il futuro dei nostri figli e nipoti; uno scontro volgare con le istituzioni Ue nel segno di un antieuropeismo da avventurieri. Il Pd deve promuovere una vera e propria azione di resistenza civile. Dobbiamo diventare il perno di un ampio schieramento comprendente tutti coloro che ritengono le follie sovraniste una minaccia politica e culturale contro cui è necessario dispiegare il massimo di mobilitazione. Dobbiamo essere i protagonisti di un’opposizione vigorosa e propositiva”. Lo scrive su Facebook il senatore del Pd Dario Parrini.
“La contromanovra economica che abbiamo presentato – prosegue Parrini – dimostra che ciò è possibile. Tenendo il deficit sotto il 2%, per la precisione all’1.6%, si può ridurre il peso dei contributi in modo da far crescere le buste paga e da far costare meno le assunzioni; si possono raddoppiare i fondi per il reddito di inclusione contrastando la povertà senza rendere conveniente il non lavoro; si possono aiutare le famiglie con un assegno universale per i figli a carico; si possono riportare gli investimenti pubblici al 3% del pil e sostenere meglio chi vive in affitto, specialmente i padri e le madri più giovani. Può esserci una riscossa. Va costruita giorno per giorno, in Parlamento e nel Paese. Con passione, responsabilità e serietà”.