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Martella: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo”

“Quelli appena trascorsi sono stati mesi durissimi per il nostro Paese. La pandemia ha condizionato le nostre esistenze, le ha segnate in maniera indelebile. La nostra quotidianità è cambiata in un modo che mai, prima, avremmo immaginato.

 

Costretti a rinunciare alla normalità delle nostre vite, per sapere quanto accadeva fuori dalle nostre case abbiamo avuto con noi il mondo dell’informazione, la stampa. Un elemento di libertà imprescindibile. È proprio per salvaguardare questo principio di libertà, per garantire ai cittadini quel diritto all’informazione che è un pilastro di ogni democrazia, che abbiamo deciso che la filiera della stampa potesse continuare a svolgere la sua attività, senza blocchi e chiusure.

 

Non mi sfuggivano e non mi sfuggono, certo, le difficoltà che l’intero settore dell’editoria è costretto ad affrontare. E per questo con le misure contenute nei decreti, approvati durante l’emergenza, abbiamo cercato di offrire risposte concrete. Penso al credito d’imposta per le edicole, esteso anche ai distributori che servono i piccoli Comuni o a quello per la pubblicità, per incentivare le imprese che usano la stampa per le proprie inserzioni.

 

Penso al credito di imposta per la carta e a quello, innovativo, per i servizi digitali. Penso ancora ai free lance e ai precari, per i quali abbiamo previsto l’accesso al bonus di 600 euro. Detto questo, non c’è dubbio che all’interno del panorama editoriale la più penalizzata sia stata proprio la stampa sportiva. Campionari di ogni disciplina, eventi, manifestazioni di grande richiamo: ad un tratto tutto spento. Questi dovevano essere i giorni dei primi europei di calcio “itineranti” e il 2020 sarebbe stato l’anno delle Olimpiadi: niente da fare, tutto rinviato.

 

Così, come i cercatori d’oro di un tempo, i giornalisti della stampa sportiva sono dovuti andare a caccia di notizie, provando a far sognare lo stesso i tifosi con gli scenari del calcio mercato o animando il dibattito sul futuro dello sport o ancora esercitando il legittimo diritto di critica nei confronti delle autorità chiamate ad assumere decisioni. E a proposito di decisioni, a nessuno piacciono gli stadi vuoti e le manifestazioni senza pubblico.

 

Il ritorno alla normalità non sarà semplice e il ruolo dell’informazione sportiva sarà fondamentale, per questo. La conclusione della Coppa Italia, il successo degli ascolti del servizio radiotelevisivo pubblico, segnano una ripresa, sono segnali preziosi, di cui aver cura. Abbiamo bisogno di tornare a vivere le nostre passioni, a cominciare da quella per lo sport, che per ognuno di noi, tifoso di qualsivoglia squadra o appassionato di una o dell’altra disciplina, significa attesa, partecipazione emotiva, condivisione.

 

Senza mai dimenticare quello che è accaduto in questi mesi con i lutti, il dolore di tante famiglie, l’impegno e il sacrificio del personale sanitario. Dobbiamo, invece, continuare ad avere comportamenti responsabili a cui hanno contribuito in maniera determinate anche l’informazione e la stampa. In questi mesi difficili la grande qualità del nostro giornalismo sportivo è uscita confermata.

 

Ora, con la ripresa del campionato di calcio di serie A, tornerà a vivere “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”, quel fantastico insieme di “evasione” e “rito”, per usare le parole di Pier Paolo Pasolini. Alla stampa sportiva, di nuovo e finalmente, il compito di raccontarlo, di farci emozionare, di restituirci quella passione interrotta dopo 1’8 marzo.

 

La stampa sportiva non è una stampa minore. Non lo è mai stata e mai lo sarà. Spesso i giovani si avvicinano proprio così, alla lettura. E per questo che nella scorsa legge di bilancio abbiamo scelto di promuovere la diffusione dei quotidiani, compresi ovviamente quelli sportivi, nelle nostre scuole, a partire dal prossimo anno scolastico.

 

La sfida è quella di migliorare gli indici nazionali di lettura, coinvolgendo i creatori dei prodotti editoriali, la loro capacità di attirare lettori offrendo innanzitutto qualità. Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. E non è retorica, dirlo. Perché lo sport può ispirare e unire le persone in un modo che poche altre cose sono in grado di fare. Buona ripresa a tutti, dunque, e buon campionato.

Andrea Martella, Sottosegretario all’Informazione e all’Editoria

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