“La povertà educativa è un fenomeno in crescita e mette in discussione il benessere delle nuove generazioni, riducendo enormemente le possibilità per i minori di immaginare e costruire il loro futuro. Secondo gli ultimi dati Istat, il 70,5% delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi tra i 3 e i 19 anni non è mai entrato in una biblioteca, il 39,2% non ha praticato alcuno sport durante l’anno e il 16,8% tra i 6 e i 19 anni non ha fruito di spettacoli fuori casa (12,9% nel 2019), ovvero non sono mai andati nell’arco del 2023 al cinema, teatro, musei, mostre, siti archeologici, monumenti, concerti, il 10,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha interrotto il percorso formativo con la licenza media e vi è un grande problema di accesso agli asili nido e quindi all’educazione proprio a partire dai primissimi anni di vita dei bambini. La condizione di fragilità, povertà educativa e materiale pesano in modo significativo sullo sviluppo di bambini e ragazzi e sulla possibilità per loro di costruire il proprio futuro”. Lo dichiara in una nota Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd, in occasione della giornata mondiale per l’infanzia.
“La povertà educativa è una vera e propria emergenza nazionale che deve essere affrontata con mezzi e risorse adeguate. Gratuità degli asili nido, aiuti alle famiglie contro il caro scuola, accesso universale alla mensa, sostegno e rafforzamento della comunità educante, fondi per l’edilizia scolastica e il miglioramento degli ambienti di apprendimento, maggiore tempo scuola. Facciamo uno sforzo congiunto già dalla legge di bilancio in esame alla Camera: occupiamoci di futuro. Contrastare le povertà educative significa riconoscere il diritto dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze ad apprendere, sperimentare, sviluppare competenze, talenti e aspirazioni e avere accesso a un’offerta educativa di qualità che gli garantisca la possibilità di costruire un futuro degno di questo nome”. Così conclude Manzi.