“Uno strumento che per ora ha soli 40 milioni, ma che deve essere pronto a utilizzare ben altre munizioni quando arriveranno i fondi del Next Generation Eu”. Così il sottosegretario dem allo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella definisce, in una intervista al Sole 24 Ore il nuovo Fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile istituito con l’articolo 17 della legge di bilancio approvata dalla Camera: 20 milioni per il 2021 e altrettanti per il 2022, più 3 milioni dedicati a investimenti di venture capital nelle startup innovative, frutto di un emendamento a prima firma Mara Carfagna (Fi). In Italia su cento imprese solo 22 sono a guida femminile.
“Ci sono tre questioni aperte. Due sono oggettive: le donne hanno più difficoltà nell’accesso al credito e spesso non hanno un’assistenza tecnica adeguata nei loro percorsi imprenditoriali. Un’altra è culturale: per una donna ‘fare impresa’ non è ancora un’opzione immediata. Bisogna invertire la rotta, a maggior ragione adesso che per la pandemia si rischia quella che è stata definita la she-cession. Tra aprile e giugno le nuove imprese femminili erano 10mila in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019 e il Centro-Nord ha subito la riduzione più consistente (-47 per cento)”.
Il nuovo Fondo “lo abbiamo disegnato, basandoci su diverse esperienze straniere, per combattere su tutti e tre i fronti. Da un lato aggredisce la questione delle risorse: aiuta nuove imprese a nascere e imprese esistenti a crescere, sostenendo progetti di investimento di qualità e attivando percorsi di assistenza tecnica e networking. Dall’altro lato finanzia progetti di tipo culturale, come portare le imprenditrici nelle scuole o far conoscere alle ragazze le possibilità esistenti nelle facoltà scientifiche, nelle discipline Stem”.
Per quel che riguarda, infine, gli strumenti concreti che si renderanno disponibili: “Contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e partecipazioni al capitale delle imprese, in particolare per le startup innovative”, ha concluso.