Stop all’aumento automatico dell’età pensionabile, che scatterà nel 2019, per 15 categorie di lavoratori impegnati in lavori gravosi, ovvero 14.600 persone.
Inoltre il numero massimo di anni che mancano alla pensione, per i dipendenti che non sono più necessari all’azienda, passa da quattro a sette anni. La modifica interessa le aziende che impieghino mediamente più di 15 dipendenti, misura che tende ad evitare il rischio esodati.
Le misure sono contenute nel pacchetto pensioni, inserito nel ddl bilancio durante l’esame della commissione Bilancio del Senato.
“Credo davvero di potere dire che abbiamo smontato alcune iniquitá presenti nella legge Fornero. Questa è un’ulteriore tappa, ma il lavoro continua”. Ha detto a Palermo la leader nazionale Cisl Annamaria Furlan a margine dell’assemblea dei quadri del sindacato.
“L’anno scorso -ha aggiunto- l’Ape sociale, la 14esima per i pensionati sotto i mille euro che sono tanti in questo Paese, quest’anno il cumulo gratuito dei contributi per i giovani -ha proseguito- e il blocco già da subito dello scatto dell’aspettativa di vita per 15 categorie e l’apertura di un tavolo istituzionale, dove saranno presenti anche Cgil, Cisl e Uil, per verificare, mestiere per mestiere, la reale aspettativa di vita, immaginando anche un possibile allargamento rispetto a questo tema”.
“Questa legge di bilancio è unprovvedimento importante che arriva alla fine della legislatura e soprattutto di un periodo difficile, nel corso del quale l’Italia, partendo da un tasso negativo, è riuscita a imboccare la strada della crescita, con i conti pubblici in ordine e un’economia in chiara ripresa”, ha commentato la senatrice Pd Magda Zanoni, relatrice alla manovra.
“Se oggi possiamo guardare con fiducia al futuro e parlare di crescita e sviluppo – ha spiegato- è grazie al lavoro svolto in questi anni, lungo un sentiero stretto e attentamente osservato dall’Unione europea. Dal Governo abbiamo ricevuto un testo giá buono a cui abbiamo apportato significative aggiunte e modifiche.
In commissione abbiamo fatto ‘risultato’, approvando norme su pensioni, caregiver, orfani dei femminicidi, e tanto altro. Ma ricordo anche il via libera agli emendamenti che recepiscono l’accordo con l’Anci, che prevedono tra l’altro gli spazi finanziari per la messa in sicurezza del territorio, aiuti sui crediti esigibili e sulle fusioni.
Molte di queste misure sono state approvate all’unanimitá, segno che – ha concluso Zanoni – a Palazzo Madama si è creato un clima di vera collaborazione per il bene del Paese, che contribuirá grandemente a mettere in atto al meglio tutte le politiche ora necessarie all’Italia”