“Richiesta l’abolizione di 18App, bonus cultura per 18enni. Quasi 500 mila registrati all’anno, esperienza di successo gia’ imitata da Francia, Spagna e Germania e presto in Regno Unito, Portogallo, Finlandia. Firmato: Mollicone (Fd’I), Sasso (Lega), Dalla Chiesa (FI), capigruppo commissione Cultura!”. Lo scrive su Twitter il deputato del Partito democratico, Mauro Berruto.
“È inaudito che il Presidente della commissione cultura Camera, Federico Mollicone e un ex sottosegretario all’istruzione, Rossano Sasso, firmino un emendamento per abrogare 18 APP che ha consentito ai ragazzi di avvicinarsi alla cultura. Si vuole impedire la libertà e il desiderio dei giovani di accedere ai consumi culturali e così facendo si penalizza pesantemente anche l’industria culturale del Paese. Ancora una volta si toccano i più fragili, quelli che grazie a 18APP hanno potuto comprare un libro, vedere una mostra, ascoltare un concerto e che senza non avrebbero potuto farlo. Questa maggioranza non capisce che dietro 18 APP c’è un desiderio di accesso alla cultura che offre opportunità educative. Perché toglierle? Questo è un governo che parla agli evasori ed è disinteressato ad investire sui giovani: zero risorse per la scuola, l’università, la cultura, il lavoro. Molto male”. Così la presidente dei senatori del PD Simona Malpezzi.
“La 18app si è rivelata un successo per numero di registrati ed essere diventata un modello di riferimento per altri paesi europei. Ora la destra propone di cancellarla, con un colpo di spugna. Perche’ la cultura per loro non è roba da giovani. Purtroppo anche questa non e’ una novita’”. Lo scrive la deputata del Pd e vicepresidente della Camera, Anna Ascani, sui social network.
“È grave l’emendamento a firma di importanti esponenti della maggioranza con cui si abolisce la misura ’18App’. Una misura importante che ha avvicinato tanti giovani ai consumi culturali e che è stata imitata e copiata con successo da altri paesi. È già operativa in Francia e Spagna, è stata appena approvata in Germania ed è in via di approvazione in Portogallo, Uk e Finlandia, oltre ad essere in discussione in molto Paesi extra Ue”. Lo dice la deputata dem Irene Manzi, capogruppo Pd commissione Cultura della Camera. “Così si colpiscono i consumi culturali e, in particolare, l’editoria. Questo è un governo che non solo non investe un euro in cultura, ma taglia anche misure importanti che hanno favorito la crescita dei ragazzi e promosso cultura nel Paese. L’acquisto di un libro, la visita a un museo, un concerto, uno spettacolo teatrale devono avere un valore per le Istituzioni, evidentemente per la maggioranza che sostiene il governo Meloni, no”, conclude.
“La destra vuole cancellare la 18app. L’opportunità per i neo diciottenni di ottenere 500euro da spendere in libri, teatro, cinema, musei, cultura. Ormai contro le ragazze e i ragazzi è una persecuzione. Quella delle destre non è l’Italia del merito ma dei privilegiati”. Lo scrive su Twitter il deputato dem Nicola Zingaretti.
“Un emendamento della maggioranza azzera la ‘app 18’. Una cosa assurda dopo che Francia, Spagna e Germania hanno introdotto un bonus cultura esplicitamente ispirato dal nostro. Il governo faccia marcia indietro e non tagli alla cultura”. Lo dice Dario Franceschini su Twitter.