Manovra, Corrado (Pd): governo disinveste nel Ssn favorendo sanità privata
“Il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, ha presentato oggi alle Commissioni Bilancio riunite dati che dipingono una situazione drammatica, nell’ambito della sua audizione sulla manovra di bilancio. Dopo una crescita sostenuta nel triennio 2020-2022, periodo in cui la spesa sanitaria è passata da poco meno di 114,7 miliardi (2019) a 130,8 miliardi (2022) come conseguenze dell’emergenza pandemica, abbiamo assistito ad un progressivo calo degli investimenti destinati al settore, con un -0,4% già nel 2023. Solo nel 2023 la spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie ha superato i 40,6 miliardi, con un preoccupante +1,7% rispetto al 2022; e se dopo il 2020 si era registrato un calo, la variazione media nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023 è del +2,7%. Dotazione e invecchiamento del personale medico rappresentano le principali criticità per il comparto della Sanità, che preoccupano soprattutto alla luce dell’invecchiamento della popolazione. Per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, i numeri raccontano di una riduzione consistente degli investimenti per la sanità rispetto alla ricchezza prodotta dal Paese. In relazione al Pil, il Fondo Sanitario Nazionale passa dal 6,12% del 2024 al 6,05% del 2025 e del 2026, per poi addirittura scendere sotto la soglia del 6% negli anni successivi. Al Governo Meloni diciamo: giù le mani dalla sanità pubblica. Disinvestendo nel Ssn il Governo non fa che favorire la sanità privata, con una manovra scellerata che fa gli interessi di pochi e danneggia ulteriormente il settore pubblico. Oggi più che mai dobbiamo batterci per una sanità pubblica, come voluta dalla Costituzione e non come privilegio per i pochi che possono permettersela”.
Così in una nota Annalisa Corrado, europarlamentare e componente della segreteria del Pd.
Roma, 5 novembre 2024
“Il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, ha presentato oggi alle Commissioni Bilancio riunite dati che dipingono una situazione drammatica, nell’ambito della sua audizione sulla manovra di bilancio. Dopo una crescita sostenuta nel triennio 2020-2022, periodo in cui la spesa sanitaria è passata da poco meno di 114,7 miliardi (2019) a 130,8 miliardi (2022) come conseguenze dell’emergenza pandemica, abbiamo assistito ad un progressivo calo degli investimenti destinati al settore, con un -0,4% già nel 2023. Solo nel 2023 la spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie ha superato i 40,6 miliardi, con un preoccupante +1,7% rispetto al 2022; e se dopo il 2020 si era registrato un calo, la variazione media nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023 è del +2,7%. Dotazione e invecchiamento del personale medico rappresentano le principali criticità per il comparto della Sanità, che preoccupano soprattutto alla luce dell’invecchiamento della popolazione. Per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, i numeri raccontano di una riduzione consistente degli investimenti per la sanità rispetto alla ricchezza prodotta dal Paese. In relazione al Pil, il Fondo Sanitario Nazionale passa dal 6,12% del 2024 al 6,05% del 2025 e del 2026, per poi addirittura scendere sotto la soglia del 6% negli anni successivi. Al Governo Meloni diciamo: giù le mani dalla sanità pubblica. Disinvestendo nel Ssn il Governo non fa che favorire la sanità privata, con una manovra scellerata che fa gli interessi di pochi e danneggia ulteriormente il settore pubblico. Oggi più che mai dobbiamo batterci per una sanità pubblica, come voluta dalla Costituzione e non come privilegio per i pochi che possono permettersela”.
Così in una nota Annalisa Corrado, europarlamentare e componente della segreteria del Pd.
Roma, 5 novembre 2024