Pierfrancesco Majorino, candidato di Pd, Alleanza Verdi-Sinistra e M5S alle elezioni regionali della Lombardia, siamo quasi alle battute finali di questa campagna elettorale breve ma intensa. Su cosa punterà nelle prossime due settimane per provare a ribaltare i sondaggi che, chi più chi meno, danno Attilio Fontana davanti?
“Intanto sulla necessità del cambiamento. Noi abbiamo bisogno dopo 28 anni di governo della destra di aprire una nuova stagione radicalmente diversa. Penso che questo tema sia condiviso da molti. Ovviamente non è facile, i sondaggi dicono che Fontana è avanti ma dicono anche che rispetto a due mesi fa la situazione è molto diversa”.
“Ci siano due grandi ragioni per votarci. La prima è che con noi si apre una fase radicalmente diversa che mette al centro la tutela della salute pubblica, le nuove politiche ambientali e del lavoro, i diritti. La seconda è che non credo che i lombardi si meritino un altro periodo di Fontana e Gallera al governo con il sorrisino di Salvini. La nostra è una proposta di cambiamento vero e penso che questa voglia di cambiamento sia patrimonio di un mondo ampio che so che oggi fatica a trovarsi nel Pd”.
Queste regionali lombarde hanno valenza nazionale?
“Ce l’hanno perché la Lombardia è una regione importantissima per l’Italia, quindi non possono non averla. Devo anche dire però che tengo molto al fatto che il laboratorio che abbiamo creato ha un significato proprio perché è un laboratorio lombardo, nato dal confronto con il territorio sulle questioni lombarde”.
Come cambierà la sanità se dovesse diventare presidente?
“Questa la considero una priorità tant’è che terrò la delega alla riforma del sistema sanitario proprio perché credo che ci voglia un riequilibrio a sostegno della sanità pubblica e che ci vogliano regole d’ingaggio diverse verso la sanità privata. Nessuna demonizzazione però la priorità è la tutela dell’interesse pubblico. Bisogna dare un colpo alle liste d’attesa con un provvedimento d’emergenza e poi fare una grande riforma che coinvolga il mondo medico, degli infermieri, il terzo settore, gli enti locali, le università. Credo sia questa la sfida più ambiziosa”.
Altra priorità dei lombardi e fonte di arrabbiatura per i pendolari sono i trasporti. Cosa cambierebbe?
“Va ribaltata la gestione di Trenord, la società regionale che gestisce il trasporto ferroviario. Poi vanno ascoltati e valorizzati i pendolari. Vogliamo anche rendere gratuito il trasporto regionale agli under 25. C’è poi il tema delle politiche ambientali connesse ai trasporti e penso a un super assessore che si occuperà dei fondi europei fondamentali per finanziare la mobilità sostenibile”.
“La Regione deve aiutare i comuni a fare bene il loro mestiere. Bisogna immaginare interventi utili e non inutili come ad esempio l’estensione dell’autostrada Pedemontana in Brianza che porterà solo cemento e auto private, ma invece far sì che ci sia l’estensione in Brianza delle metropolitane. Serve un cambiamento radicale di visione”.