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Di Maio associa Renzi a Pinochet, studi meglio la storia

“Di Maio associa Renzi a Pinochet. Conosce la storia e la democrazia? Per fare politica occorre studiare e fare attenzione al linguaggio!
Così la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli in un tweet contro di Maio per un post su FB in cui associava Renzi al generale capo di una tra le più sanguinose dittature sudamericane.

“Di Maio ha un ruolo istituzionale, dovrebbe stare più attento alle cose che dice e conoscere la storia prima di avventurarsi in analisi completamente fuori luogo, capisco che debba distrarre l’attenzione dalle vicende romane da cui il M5S sembra non aver idea di come uscire, lo faccia però evitando paragoni imbarazzanti che offendono la memoria delle vittime della dittatura cilena”.

Per Emanuele Fiano, componente della segreteria del Pd quelle dell’esponenente 5stelle sono: “parole meschine”.
“Di Maio con l’acqua alla gola cerca di sviare l’attenzione dai suoi fallimenti e dalle sue menzogne con paragoni ignobili. Chieda scusa, in primis, alle vittime della criminale dittatura cilena che lui usa per la sua propaganda indecente. Per quanto riguarda i suoi attacchi, possiamo solo compatire tanta meschinità che non coprirà certo il fallimento delle proposte dei grillini di fronte alle prove di governo”.

“E’ veramente penoso il tentativo del povero Di Maio di coprire le sue omissioni e le lotte interne al movimento con insulti e confronti raccapriccianti rivolti al Premier. Certo è difficile accettare il ruolo di comparsa per uno che aspirava a diventare primo attore, ma tant’è il meschino, scaricato dai suoi, da stella fulgente è diventato un pianeta senza luce, e ora la strada per lui si fa tutta in salita. Saranno gli elettori e la base 5 stelle a giudicare e siamo certi che saranno inflessibili”. Così la senatrice Giuseppina Maturani commenta l’attacco di Di Maio al presidente Renzi .

 

“Il povero Di Maio deve essere ancora stordito, dopo aver faticosamente compreso il vero significato dell’e-mail sulla Muraro”. Lo dice Ernesto Carbone, della segreteria del Pd.

“È evidente – aggiunge – che in questo momento non è in grado di distinguere una dittatura sanguinaria come quella di Pinochet da un governo che si regge su una maggioranza parlamentare, così come prevedono le leggi della nostra Repubblica. Non accettiamo lezioni di democrazia dal leaderino di una setta che impone multe pecuniarie a esponenti eletti dai cittadini per amministrare la cosa pubblica. Anche perché non ne ha i titoli: prima concluda i decennali e inconcludenti studi in Giurisprudenza, poi casomai ne riparliamo”.

 

“L’ex candidato premier dei cinque stelle, Di Maio, scaricato dai suoi per colpa del suo silenzio sui guai della giunta Raggi, farebbe bene a occuparsi delle sue grane, a leggere con attenzione la posta, a studiare bene il passato. Lasci stare paragoni indecenti, provenienti da lezioni di storia appiccicaticce e fatte di luoghi comuni: avremo un referendum, chiesto dai cittadini, e avremo riforme serie che cambieranno in meglio il paese. Di Maio se ne faccia una ragione o dica la sua con qualche contenuto se ci riesce, senza offendere chi ha pagato con la vita il diritto alla libertà e alla democrazia”. Così Ettore Rosato, presidente deputati Pd.

 

Per Michela Di Biase, capogruppo PD in Assemblea Capitolina, “cercare di alzare i toni con una affermazione quale quella di Di Maio ha il solo obiettivo di nascondere ciò che sta avvenendo a Roma: bugie, mancanza di governo della città e lotte intestine del Movimento 5 Stelle. Tutto sulla testa dei Romani. In tutti i casi Di Maio, oltre a non conoscere la geografia, dovrebbe studiare anche la storia: la dittatura di Pinochet ha generato la morte di troppi innocenti, e cercare di strumentalizzare questa vicenda è solo indecente”.

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