L’Italian sounding: un raggiro per il consumatore e una concorrenza sleale per il produttore. Da oggi però le pmi italiane hanno uno strumento in più per combattere il fenomeno sul territorio tedesco. La Camera di commercio italiana per la Germania e la Camera di commercio italo-tedesca, insieme a Confagricoltura, hanno infatti fondato l’associazione Italian Sounding per tutelare il made in Italy in Germania, paese in cui si registra un alto consumo di prodotti italiani ma anche una preoccupante diffusione di falsi e “tarocchi”, soprattutto nel settore agroalimentare. “Cercheremo di combattere la piaga dell’Italian sounding sul mercato tedesco con leggi tedesche”, spiega Emanuele Gatti, presidente della Camera di commercio italiana per la Germania con sede a Francoforte.
Il diritto tedesco infatti prevede la tutela da questo tipo di illeciti esclusivamente in forma civilistica e non come una violazione di un diritto pubblico che porta a una sanzione da parte di un’autorità dello Stato come succede in Italia. In Germania solo una categoria di associazioni possono intervenire contro questi illeciti: Camere di commercio, associazioni di consumatori o private che rappresentino un numero rilevante di imprenditori. Da qui l’idea dell’associazione nata oggi: “Un’iniziativa del Sistema Italia, fattivamente portata avanti dalle due Camere di commercio italiane in Germania (che sono enti di diritto tedesco riconosciuti dallo Stato italiano), con la regia dell’Ambasciata italiana a Berlino” dichiara il presidente della Camera di commercio.
“Sentiamo molto la mission del progetto in quanto rappresentanti del sistema imprenditoriale italiano all’estero, ma anche per la storia stessa della nostra Camera di commercio nata proprio da gruppo importatori e produttori ortofrutticoli” spiega la vicepresidente della Camera di commercio italiana a Monaco di Baviera, Barbara Rizzato. Un’iniziativa che guarda soprattutto alle piccole e medie aziende italiane: sono soprattutto i piccoli produttori, infatti, a pagare a caro prezzo il fenomeno dell’Italian sounding, perché “perdono il loro vantaggio e la loro specificità dovendo combattere con catene tedesche che riproducono prodotti italiani – dichiara Rodolfo Dolce, vicepresidente della Camera di commercio italiana di Francoforte – Era da tanti anni che volevamo fare una cosa simile, ma avevamo bisogno del supporto del governo italiano”.
E dopo che ad Anuga, la fiera dell’agroalimentare a Colonia, si sono registrati diversi casi di prodotti alimentari non italiani ma con marchi e nomi che ricordavano il made in Italy, il governo “ha preso realmente coscienza della situazione” ha detto ancora Dolce. “La creazione di un’associazione è un’iniziativa importante – dichiara Gatti – perché questa piaga dell’Italian sounfìding in effetti non solo diminuisce il potenziale di vendita delle aziende italiane, ma costituisce un’attività che nel futuro ancora di più deteriorerà la nostra possibilità di esportare”.
Invece di fare “battaglie ideologiche”, per il direttore generale di Confagricoltura Luigi Mastrobuono con questa iniziativa si riesce a “cogliere le opportunità offerte dal mercato” che “chiede prodotti italiani”: “Bisogna far valere – afferma Mastrobuono – la posizione del sistema italiano nel mercato tedesco. I grandi produttori non hanno problemi, sono i piccoli ad avere maggiori difficoltà”. L’iniziativa è stata accolta con favore dal presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello che ha ricordato i numeri legati ai prodotti tarocchi che solo nel settore agroalimentare valgono 70 miliardi di euro l’anno, contro i 35 miliardi di euro dei veri prodotti italiani. “Abbiamo il dovere di fare in modo che questo gap enorme venga ridimensionato – dichiara Dardanello -. Spero che Expo ci aiuti a crescere, ma dobbiamo trovare strumenti come questo da aggiungere a quelli straordinari già esistenti per garantire la vera provenienza di un prodotto.
Abbinando la certificazione di provenienza e la certificazione di qualità dei nostri prodotti riusciremo a contenere questo fenomeno del tarocco e riusciremo a dare quei numeri che mancano al bilancio dello Stato e all’occupazione”. Soddisfazione è stata espressa anche dalla deputata del Pd eletta nella circoscrizione Estero e residente in Germania Laura Garavini che considera la nascita dell’associazione Italian Sounding un “progetto di grande validità” realizzato grazie a “due realtà imprenditoriali che possono considerarsi ‘concorrenziali’, ma che hanno scelto di mettersi insieme sfruttando le competenze acquisite in Germania, fungendo da ponte per il nostro Paese e offrendo supporto al Sistema Italia”.