“La vicenda Pizzarotti porta definitivamente allo scoperto il bluff a Cinque Stelle. È ormai evidente che a questi di amministrare la cosa pubblica non importa nulla”, così Ernesto Carbone commenta la sospensione del Sindaco di Parma dal Movimento 5Stelle, arrivata via blog di Grillo.
“Come in un pollaio impazzito, si sbranano l’un l’altro a colpi di anatemi, espulsioni, e-mail, screenshot, gelosie e ripicche personali- continua Carbone -. Con il loro doppiopesismo, adesso hanno deciso di cacciare il sindaco. E non uno che si preoccupi della cosa più importante, cioè il governo del territorio di Parma.
In vista delle prossime amministrative, sono certo che gli italiani ci penseranno cento volte prima di affidare il proprio Comune nelle mani di una setta inaffidabile, che vive in un mondo a parte”.
Per David Ermini, la vicenda di Parma è la fine della democrazia dal basso, a beneficio del partito-azienda: “Pizzarotti espulso nelle segrete stanze. Nogarin salvato nelle segrete stanze. M5s è finito, è solo partito azienda. Buonanotte alle favole sulla democrazia dal basso”.
Sospeso Pizzarotti: #m5s nel caos. Regolano conti interni usando le inchieste. Sempre più 2pesi2misure #stellecadenti
— Stefano Esposito (@stefanoesposito) May 13, 2016
#Pizzarotti non è tanto amico del direttorio e quindi #M5S lo sospende. #Nogarin è un fedele e quindi resta. #doppiamoralea5stelle
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) May 13, 2016
“Epurano Pizzarotti, salvano Nogarin. Oramai è una faida interna”, sottolinea Simona Malpezzi. “Non sono in grado di amministrare e, incuranti del bene pubblico, pensano esclusivamente ad azzannarsi, scomunicandosi in ogni modo e con ogni mezzo per sistemare le loro questioni interne. Usano la legge italiana o la piegano a seconda della convenienza e quando ciò non basta si inventano ‘sacri codici’. Una scena ridicola da parte di una classe dirigente inesistente. E questi vorrebbero governare le più importanti città del Paese?”.