“Bisogna occuparsi della salute mentale: nel Pnrr sono stanziate delle risorse ed è un’occasione molto importante per creare una rete sulla salute mentale che va dai bambini agli adulti, dalla psichiatria alla psicologia. Non parlo solo dei processi di medicalizzazione, mi riferisco anche al terzo settore, agli assistenti sociali, ai vari presidi sul territorio”.
Così Beatrice Lorenzin, già Ministro della Salute, deputata del PD, in una intervista a Il Messaggero alla luce dell’inizio della discussione in aula della mozione in materia di salute mentale, di cui è prima firmataria.
“Nel testo si parla di psicologo scolastico, psicologo di comunità, rafforzamento delle strutture psichiatriche, lotta alle dipendenze. Anche perché questo da tema sanitario diventa anche un grande tema sociale, di visione della società nei prossimi anni, una società profondamente ferita dal Covid.”
La Lorenzin spiega: “Le disparità di accesso alle cure si basano non solo su questioni economiche ma anche geografiche e sociali. Per questo siamo convinti della necessità di creare un sistema dialogante, una grande rete, non solo sanitaria, che sia in grado di intercettare il malessere”.
La proposta coinvolge il Pnrr, ma non solo dato che, prosegue la deputata PD “Le reti assistenziali o diagnostiche sono in numero esiguo rispetto alla domanda che è esplosa. Noi chiediamo che il governo realizzi un piano di accompagnamento al Pnrr, anche con un aumento degli stanziamenti per il fondo sanitario nazionale. Il Piano sarà one shot, noi abbiamo bisogno di avere risorse certe per i prossimi anni”.
Intervista completa di Barbara Acquaviti su Il Messaggero
