“Torino ha una nuova vocazione: tornare ad essere una città a misura di giovani, contando sull’apporto decisivo del commercio al dettaglio e del terzo settore che genera economia e posti di lavoro”.
Esordisce così il candidato sindaco di Torino, Stefano Lo Russo in una intervista a La Stampa.
“L’obiettivo è di raddoppiare il numero di studenti fuorisede, investire nella crescita delle redisenze universitarie, incentivare la locazione dei privati: investire nel diritto allo studio”.
Torino, da sempre fucina culturale, sarà protagonista, leggendo le parole di Lo Russo, di “investimenti sotto il profilo culturale, offerta di produzioni artistiche e musicali, riqualificazioni di spazi della città che potranno diventare luoghi di spettacolo, di produzioni e spazi ricreativi”, e “le Universiadi possono essere un volano ma si devono coinvolgere, così come è stato fatto per le Olimpiadi, cittadini e associazioni” continua.
“Serve un’azione decisa per semplificare il quadro autorizzativo municipale attraverso la creazione di sportelli unici per chi vuole fare cultura o garantire servizi assistenziali, puntare ad una co-progettazione degli interventi. L’obiettivo è semplificare la burocrazia dando più fiducia ai cittadini e alle associazioni”.
Il candidato sindaco chiude illustrando una parte importante del suo programma: “c’è la proposta di creare una task force immediata di almeno una ventina di persone specializzate da affiancare alla squadra comunale che si occupa dei fondi europei e di trovare risorse aggiuntive. Una parte dei contributi che arriveranno, infatti, dovrà essere spesa in 30 mesi. Non possiamo permetterci di perderli a causa di ritardi della burocrazia”.
Articolo completo su La Stampa – Torino a cura di Maurizio Tropeano