Liguria: Serracchiani (PD), Bucci risponda a Orlando, invece di buttare fango
“Consigliamo al sindaco Bucci, candidato da Giorgia Meloni in Liguria, di non fare il gradasso buttando fango nel ventilatore contro Orlando, la sua ossessione di queste settimane. Ad un tema puntuale posto da Andrea Orlando sulla presenza delle mafie in Liguria, alle sue infiltrazioni nell’economia legale in una stagione di appalti e opere finanziate dal Pnrr, all’appello rivolto a tutta la politica regionale per individuare anticorpi mirati, Bucci risponde insinuando che Orlando faccia parte delle mafie. E lo dice a chi ha denunciato per primo le infiltrazioni mafiose nella sua regione, quando la destra lo negava, e a chi ha fatto approvare da ministro il Codice Antimafia. Conferma in questo modo una certa sua agitazione e pensa di distrarre da un tema emerso anche con l’inchiesta che ha travolto la Giunta Toti, di cui lui si è candidato ad esserne il successore in piena continuità , con l’indagine per voto di scambio e voto di scambio politico-mafioso ancora in piedi. Ci aspettiamo toni più civili e meno fanfaroni da parte di chi si candida a guidare la Regione Liguria, e risposte meno evasive. E lo aspettiamo, quando sarà tornato alla guida del comune di Genova, in commissione Antimafia dove potrà finalmente raccontare tutto ciò che ha visto o non ha visto intorno a lui sempre che non voglia sottrarsi”.
Così in una nota Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del PD.
Roma, 30 settembre 2024
“Consigliamo al sindaco Bucci, candidato da Giorgia Meloni in Liguria, di non fare il gradasso buttando fango nel ventilatore contro Orlando, la sua ossessione di queste settimane. Ad un tema puntuale posto da Andrea Orlando sulla presenza delle mafie in Liguria, alle sue infiltrazioni nell’economia legale in una stagione di appalti e opere finanziate dal Pnrr, all’appello rivolto a tutta la politica regionale per individuare anticorpi mirati, Bucci risponde insinuando che Orlando faccia parte delle mafie. E lo dice a chi ha denunciato per primo le infiltrazioni mafiose nella sua regione, quando la destra lo negava, e a chi ha fatto approvare da ministro il Codice Antimafia. Conferma in questo modo una certa sua agitazione e pensa di distrarre da un tema emerso anche con l’inchiesta che ha travolto la Giunta Toti, di cui lui si è candidato ad esserne il successore in piena continuità , con l’indagine per voto di scambio e voto di scambio politico-mafioso ancora in piedi. Ci aspettiamo toni più civili e meno fanfaroni da parte di chi si candida a guidare la Regione Liguria, e risposte meno evasive. E lo aspettiamo, quando sarà tornato alla guida del comune di Genova, in commissione Antimafia dove potrà finalmente raccontare tutto ciò che ha visto o non ha visto intorno a lui sempre che non voglia sottrarsi”.
Così in una nota Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del PD.
Roma, 30 settembre 2024